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  • Toromania:| Triste ritorno sulla Terra

    Toromania:| Triste ritorno sulla Terra

    Il Toro è tornato sul pianeta Terra. Dopo il 5-1 all'Atalanta e una settimana trascorsa a 'Fantasylandia', i granata hanno rivisto in faccia la dura e cruda realtà della Serie A, perdendo in casa contro un Cagliari che fino a ieri aveva collezionato appena due pareggi in sei partite. Eccesso di sicurezza, presunzione o al contrario: paura, di vincere o di perdere? In entrambi i casi il Toro è uscito ridimensionato dopo questa sconfitta. Il pareggio sarebbe stato più giusto, si sente dire: eppure il Cagliari, alla fine, non ha rubato nulla. La maggiore determinazione degli ospiti ha pagato più dell'attendismo degli uomini di Ventura che, addirittura, nella ripresa sembrano aver rinunciato a giocarsela.

    Verrebbe da chiedersi il perché, così come non ci si spiega come una formazione capace di disintegrare l'Atalanta una domenica, sette giorni dopo appaia svuotata dentro, alla settima giornata di campionato. Tutto questo sarebbe comprensibile se ci ritrovassimo ell'ultima parte della stagione, quando una vittoria come quella di Bergamo potrebbe significare molto e a quel punto, sette giorni dopo, puoi sentirti come chi ha raggiunto il suo obiettivo. Oggi però no, non è concepibile: una squadra che ha fame (e il Toro deve averne, eccome) non può permettersi uscite a vuoto di questo genere.

    In casa, contro un Cagliari che poteva subire un contraccolpo psicologico terribile con un'altra sconfitta: non è accettabile. Certo, non si fanno drammi dopo sette giornate di campionato, ma questa squadra deve riflettere e fare un esame di coscienza: si può disputare una buona stagione, perché le potenzialità ci sono. Però bisogna volerlo e non ci si può accontentare. Bisogna avere fame, domenica dopo domenica, come insegnano certe 'innominabili' (ma grandi) squadre. Bisogna prendere esempio da loro, altrimenti anche i sogni dei tifosi rischieranno di perdersi nel vuoto, ancora una volta.

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