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  • Toromania: tutti i motivi per cui Bonaventura è il giocatore su cui puntare

    Toromania: tutti i motivi per cui Bonaventura è il giocatore su cui puntare

    • Andrea Piva
    Qualità. E’ quella che serve al Torino in mezzo al campo e che il ds Massimo Bava dovrà reperire sul mercato. Non a caso, anche se alla prossima stagione (che non si sa ancora quando inizierà) manca ancora molto, la prima trattativa che il dirigente granata ha avviato è quella per Giacomo Bonaventura. E’ davvero il giocatore di cui ha bisogno il Torino? La risposta è sì e i motivi a sostegno sono almeno tre. 

    1) Il primo è che ha piedi buoni, è bravo negli inserimenti, possiede un bel calcio dalla distanza ed è duttile, può ricoprire più ruoli in campo. Una caratteristica questa da non sottovalutare, che può permettere a Moreno Longo (o al suo eventuale successore) di impiegarlo in pozioni diverse, magari anche con schieramenti tattici differenti, nella stessa partita. 

    2) Il secondo è puramente di carattere economico: Bonaventura non rinnoverà il proprio contratto con il Milan e potrebbe quindi arrivare a parametro zero (sempre ammesso che il Torino riuscirà a battere la concorrenza degli altri club interessati). In questo modo il presidente Urbano Cairo potrà assicurarsi un buon centrocampista, risparmiando qualche milione da investire per ulteriori rinforzi alla squadra. 

    3) Il terzo motivo è legato all’esperienza. Bonaventura compirà 31 anni ad agosto, ha quindi davanti a sé ancora diverse stagioni da protagonista, ma ha anche alle spalle una buona esperienza, maturata con una maglia pesante come quella del Milan. Ha giocato in un paio di stagioni in Europa League e può vantare anche un buon bottino di presenze con la nazionale: l’esperienza internazionale non gli manca di certo. 

    Bonaventura non potrà però risolvere tutti i problemi del Torino in mezzo al campo. Serviranno anche altri giocatori di qualità da cui ripartire, in particolare se, come sembra, verrà confermato un allenatore come Moreno Longo che, a differenza del suo predecessore Walter Mazzarri, preferisce che le sue squadre in campo adottino un calcio propositivo, anziché concentrarsi sul spezzare il gioco avversario per poi ripartire. Bonaventura sarebbe un primo importante tassello, ma ne serviranno altri per completare il mosaico granata. 

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