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Toromania: Ventura sputa l'amaro e si gusta il panettone

Toromania: Ventura sputa l'amaro e si gusta il panettone

Il 18 settembre scorso, dopo l'esordio di Europa League a Bruges (uno 0-0 in cui i suoi faticarono non poco a salvare la pelle), Giampiero Ventura in sala stampa rispose nervosamente ai cronisti che lo incalzavano in merito alle difficoltà sostenute dalla sua squadra, dicendo “Vedrete che fra tre mesi verrete e verranno a chiedermi scusa”. Da allora, forse non tutto è andato secondo i piani, con una squadra che ieri – dopo il lunch match di Serie A – si trovava ad avere solo tre compagini alle proprie spalle, con 2 miseri punticini sulla zon retrocessione.

Nessuno ha mai messo in dubbio che il tecnico ligure avrebbe gustato il panettone, dopo aver conseguito ininterrottamente risultati attesi a Torino da lungo tempo, nel suo primo triennio: un'immediata promozione in massima categoria, una salvezza tranquilla al secondo anno, addirittura il salto in Europa al terzo. Ma il medesimo dolce natalizio può avere un gusto più o meno gradevole, a seconda dello stato d'animo con cui viene assaggiato; e ieri dopo pranzo, ripetiamo, Ventura aveva dell'amaro in bocca che gliene avrebbe rovinato il sapore. Però è riuscito a sputarlo fuori, proprio in tempo per il Natale.

A dargli due vigorose pacche sulle spalle, utili ad aiutarlo a liberarsene, è stato il suo capitano, quel Kamil Glik che lo stesso “Mister Libidine” ha plasmato in un difensore affidabile come pochie cui ha affidato la fascia al braccio, quel Kamil Glik diventato idolo della tifoseria per le sue prestazioni di grande carattere unite a professionalità e genuina simpatia; quel Kamil Gilk appetito da vari club europei, tanto che Cairo si è affrettato a fissarne il prezzo. Ed è proprio il mercato (che comunque non vedrà il difensore in uscita) che dovrà vedere il polacco smettersi gli abiti di Babbo Natale per passarli al suo datore di lavoro: sarà infatti il presidente a dover fare a Ventura, a Glik (e compagni) e ai tifosi i regali che meritano. Perchè magari il sapore della colomba pasquale possa essere, fra qualche mese, ancora più buono.

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