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  • Tra il messaggio di Dybala e il caso Rugani: la Juve va in difficoltà contro una squadra di serie C

    Tra il messaggio di Dybala e il caso Rugani: la Juve va in difficoltà contro una squadra di serie C

    • Nicola Balice
    Senza Cristiano Ronaldo, senza Maurizio Sarri. L'ultimo test prima del debutto in campionato di Parma, ha visto una Juve che espone ancora grande e grosso il cartello dei lavori in corso. Tre i temi principali: Paulo Dybala (dentro e fuori dal campo), Daniele Rugani (ancora zero minuti per lui), la fatica nel tenere l'1-0 contro una squadra di serie C a sette giorni dall'inizio.

    PARLA DYBALA – Dybala ha parlato. Non sono servite dichiarazioni in realtà. Ha lanciato messaggi sul campo. Quelli tecnici e tattici sono stati registrati da Sarri, rimasto a casa a causa di un brutto attacco influenzale che ancora non gli lascia tregua. Ha giocato da falso nueve, come sperava di dover fare fin da quando ha saputo dell'arrivo del nuovo tecnico. Lo ha fatto però in contumacia di CR7, dopo un primo test giocato “alla Ronaldo”. Poi la vera prova di maturità sarà quella che potrà fare giocando con il portoghese, intanto procede il suo percorso di crescita. E c'è stato un rigore sbagliato ininfluente. C'è stato soprattutto un grande gol, un'autentica magia, proprio da falso nueve in area di rigore. Cui ha fatto seguire il suo messaggio, un'esultanza più rabbiosa che felice, senza troppi sorrisi o mask, mostrando il nome sulla sua schiena. Come a dire: “che piaccia o no, io sono qui”. Tutto attorno prosegue il frastuono del mercato, la Juve lo ha prima scaricato, poi ha provato a cederlo allo United e al Tottenham. Adesso, ha paura che l'Inter possa riuscire a trasformare l'incubo peggiore in realtà nonostante in cambio possa arrivare Mauro Icardi, per questo aspetta segnali dal Psg, per questo spera eventualmente di poter ricucire. Una situazione non facile, non felice. E Dybala stavolta si è espresso: piaccia o non piaccia, lui è ancora qui. Ai tifosi piace, alla Juve chissà...

    RUGANIZero minuti per Rugani. Come a Villar Perosa. Come a Stoccolma con l'Atletico Madrid. Unico giocatore di movimento a non essere sceso in campo. Non solo è il quinto centrale, ma in questo momento è anche l'ultimo della fila in assoluto. Il momento di lasciare la base sembra sempre più vicino. E la Juve sta provando in ogni modo a cederlo. Ha aperto un canale diretto con il Monaco, aspetta un segnale dalla Roma più concreto. Mentre Fabio Paratici tenta anche di percorrere una terza strada: prima di volare a Trieste è stato a Barcellona, la proposta di uno scambio con Miranda (terzino sinistro classe 2000) più soldi è stata registrata dai blaugrana che dovranno dare una risposta. E pensare che solo qualche settimana fa aveva rinnovato fino al 2024 con ricco aumento di un ingaggio fino a 3,5 milioni netti a stagione, stipendio che ora complica i piani.

    IL GIOCO – Finché ha avuto benzina in corpo, la Juve non ha subito. Ma nemmeno incantato. La Triestina aveva voglia, ha giocato una partita vera. I bianconeri al mattino si erano pure allenati, prima di volare verso Trieste. Detto questo, era lecito aspettarsi qualcosa di più contro una squadra di serie C, a sette giorni dall'inizio del campionato. Considerando anche come, dopo la girandola dei campi, la Triestina ha pure sfiorato il gol e tenuto bene il campo. Niente di preoccupante, niente di cui essere particolarmente felici però. Tra una settimana si farà sul serio. Anche se il conto alla rovescia che rimbomba maggiormente ora è quello del 2 settembre per la costruzione definitiva della rosa.

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