Tra Serie B e cambio di proprietà: Palermo sogna lo sceicco del Manchester City e per la panchina spunta Maresca
DUE DILIGENCE IN CORSO - Il presidente del Palermo, Dario Mirri, ha aperto alla cessione e la trattativa per il passaggio di proprietà è iniziata. Si sono già messe le basi per l'accordo definitivo; la valutazione del club è di circa 6 milioni e l'attuale presidente dovrebbe mantenere una quota di minoranza, con City Group che si impossesserebbe dell'80% della società. I professionisti stanno lavorando alla due diligence, vale a dire la verifica dei bilanci e dello stato economico delle società, sintomo che il sogno di una nuova proprietà, ricchissima e ambiziosa, potrebbe presto diventare realtà. La holding dello sceicco, nata nel 2013 ha allargato l'impero nel mondo del calcio anno dopo anno, arrivando ad acquistare società in tutte le zone del mondo. L'ultima è stato il Troyes, club francese che ha ottenuto la promozione in Ligue 1 la passata stagione, un buon auspicio in vista dei play-off che il Palermo affronterà a breve.
Una motivazione in più per i giocatori e l'allenatore rosanero, Silvio Baldini, che vorrà conquistare la promozione anche per dimostrare alla nuova proprietà di essere l'uomo giusto per riportare il Palermo ancora più in alto. E allontanare le indiscrezioni secondo le quali Mansour vorrebbe fin da subito dare la sua impronta portando sulla panchina una persona di fiducia. Il candidato è Enzo Maresca, che prima di essere l'allenatore del Parma era stato il tecnico dell'Under 23 del Manchester City ed è particolarmente apprezzato sia da Pep Guardiola che dallo sceicco. Anche nel caso non arrivasse la promozione in Serie B, i tifosi palermitani possono guardare il bicchiere mezzo pieno; il City Football Group non si tirerà indietro in ogni caso e il futuro sembra quindi roseo qualsiasi sia la categoria della prossima stagione. Il 28 maggio 2017 ci fu l'ultima partita del Palermo in Serie A, il 18 ottobre 2019 la società fu definitivamente dichiarata fallita e dovette ripartire dalla serie D. Anni complicati o forse sarebbe meglio dire drammatici per una piazza che negli anni era abituata a ben altri palcoscenici, come quelli europei, raggiunti diverse volte negli anni Duemila e che ora, tutta Palermo, sogna di poter nuovamente calcare.
