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  • Tra la voglia dei grandi ex e i dubbi su Mirabelli a perdere è solo il Milan

    Tra la voglia dei grandi ex e i dubbi su Mirabelli a perdere è solo il Milan

    • Andrea Distaso
    Domenica scorsa avevamo proposto un sondaggio ai lettori di calciomercato.com sulle prime mosse di Marco Fassone da amministratore delegato in pectore del Milan e delle sue prime scelta da futuro dirigente, a partire dalla scelta di Massimo Mirabelli, ex capo degli osservatori dell'Inter, come direttore sportivo nella società di proprietà cinese. All'84% dei votanti non piace l'idea di un Milan che punti su figure in uscita dal club nerazzurro e preferirebbe affidarsi a quei grandi ex (Maldini, Albertini, Costacurta, Boban, Ambrosini...) dimenticati in questi anni.

    IN DIFESA DEI CINESI - Il tema ha sollevato il dibattito tra gli internauti e non anche e soprattutto dopo le dure prese di posizione di alcuni dei personaggi indicati come i candidati forti per occupare incarichi a metà tra gli uomini di campo e dirigenti con pieni poteri a tutti gli effetti. Una questione sicuramente non marginale, perchè in molti si aspettavano una mossa che rompesse con l'attuale gestione Berlusconi e che facesse immediatamente breccia nel cuore dei tifosi. Eppure, a difesa della cordata cinese pronta a chiudere entro novembre l'acquisto del Milan, ci sono almeno due aspetti da tenere in considerazione. Il primo è quello che Fassone, benchè insignito di un potere effettivo da subito, agisce pur sempre per conto di un gruppo imprenditoriale che ad oggi ha versato 100 milioni di euro di caparra ma che, fintanto che non procederà al closing, deve ponderare bene a chi affidare incarichi di responsabilità, tenendo conto anche delle loro esperienze e competenze.

    TROPPI PREGIUDIZI - "Milan ai milanisti" è uno slogan assolutamente spendibile tra i tifosi (chi non si augura un "ritorno in campo delle bandiere storiche"?), poi però deve esserci spazio alla razionalità e meno ai giudizi sommari sulle persone per il loro passato (tra l'altro non esclusivamente a tinte nerazzurre) che rischiano di trasformarsi in pregiudizi. La dimostrazione arriva dal "caso Mirabelli", bocciato ancor prima di cominciare perchè nel suo cv non ci sono esperienze da ds in grandi club e per i trascorsi all'Inter. Come se Fabio Paratici, figura che il Milan ha trattato senza successo, prima della Juve avesse lavorato al Barcellona o Real Madrid... Esattamente come Mirabelli, ha fatto la gavetta e, al di là di capacità professionali indiscutibili, ha avuto la fortuna di trovare una struttura collaudata in cui tutte le componenti contribuiscono al raggiungimento del risultato. Quello che Fassone e il gruppo cinese vogliono costruire nel tempo e con pazienza e, se ci saranno le condizioni, anche coinvolgendo i grandi ex. Il nuovo Milan non è ancora nato ma parte già tra mille difficoltà. 

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