Calciomercato.com

  • Tramontana: 'Fatiche europee? La Juve ha giocato solo 2 partite più dell'Inter! Idee chiare sul mercato: ecco chi serve'
Tramontana: 'Fatiche europee? La Juve ha giocato solo 2 partite più dell'Inter! Idee chiare sul mercato: ecco chi serve'

Tramontana: 'Fatiche europee? La Juve ha giocato solo 2 partite più dell'Inter! Idee chiare sul mercato: ecco chi serve'

  • Filippo Tramontana
    Filippo Tramontana
Ogni partita è una lotta, ogni partita deve essere un mattoncino da aggiungere alla costruzione per arrivare al sospirato traguardo e vedere l’opera compiuta. Manca ancora una vita, 11 partite, 33 punti, tanti, troppi per poter tirare il fiato. Non ci dovranno essere pause non dovranno esserci soste, la mente dovrà essere rivolta solo e unicamente al match che si dovrà affrontare perché solo così la concentrazione non verrà mai meno e solo così si potrà aggiungere un altro mattoncino. Uno alla volta. L’Inter sta facendo questo, Conte e la squadra sanno che il campionato è ancora lungo e non si vince a marzo con i trionfalismi dei titoli sui giornali. Ma su questo argomento mi sono già espresso in precedenza, la logica e la matematica stanno, ad oggi, dalla mia parte.

Chi parlava di impegni europei che potevano favorire l’Inter ora dovrà cambiare disco. La Juventus ora ha solo il campionato e ha giocato, a questo punto della stagione, solo 2 partite in più dell’Inter (tre in più tra Champions e Supercoppa una in meno in campionato), mentre per il Milan il discorso è diverso e molto dipenderà dal risultato della partita di ritorno contro lo United.

Contro il Torino l’Inter ha dimostrato di sapere soffrire, non tanto perché abbia subito dato che il Toro oltre al gol e il palo di Lyanco non ha impensierito la porta di Handanovic, ma soprattutto perché ha saputo uscire da una situazione difficile per le proprie caratteristiche di gioco. Nicola è stato bravo a schierare la sua squadra in modo che l’Inter non avesse spazi in cui mandare Hakimi, Barella e Lukaku, chiusa la squadra nella sua metà campo i nerazzurri sono andati in difficoltà e non è stata una novità. Nicola ha probabilmente visto gli effetti che ha prodotto il gioco dello Shakhtar prima e dell’Udinese dopo nel momento in cui sono scese in campo contro la squadra di Conte. Certo per provare a organizzare una “trappola” del genere devi avere la forma fisica giusta, l’attenzione necessaria e la fisicità adatta a 90 minuti giocati così. Forse è anche un po’ quello che Conte ha fatto contro l’Atalanta, bloccando gli spazi e facendo ripartite in campo aperto Lukaku.

Dati i meriti all’Inter per la resilienza e la vittoria e al Torino per la grande partita fatta vorrei cercare di capire perché l’Inter fa così fatica quando trova avversari che adottano questo tipo di gioco, perché è un limite che andrà superato se si vuole migliorare ancora di più. Secondo me non è difficile individuare il problema, l’Inter ha senza dubbio alcuni giocatori molto forti ma nella attuale rosa di Conte manca un “pezzo” del puzzle. A mio modesto avviso servirebbe un giocatore (o magari anche due) che metta in disordine il mosaico creato dall’avversario nel momento in cui chiude la saracinesca. A gennaio dissi che Gomez sarebbe stato un grande acquisto perché a noi manca un giocatore con quel tipo di caratteristiche. Non abbiamo chi salta l’uomo nell’uno contro uno, chi crea superiorità numerica e chi “sfondi” il muro avversario. La nostra manovra in questi particolari casi diventa a volte prevedibile e di facile lettura per chi ci affronta.

Mi rendo conto che sto cercando il pelo nell’uovo in un momento in cui la squadra viaggia a mille ma il mio è un ragionamento in chiave futura. Credo fermamente che un giocatore (se non 2) di alto livello con quelle specifiche ci serva più di quanto pensiamo. Avere un fantasista dotato di dribbling nello stretto e velocità ieri, per esempio, ci avrebbe permesso di “attraversare” il muro granata creando spazi per le punte Lukaku e Lautaro oltre che per gli inserimenti dei centrocampisti. La “prova” di quello che sto affermando si potrebbe trovare nell’ingresso di Sanchez negli ultimi 15 minuti. Il cileno con la sua velocità e la sua bravura nel dribbling ha creato situazioni che nei precedenti 80 minuti non ci sono state. Sanchez è capace di venire a prendere la palla dai centrocampisti e saltare ‘uomo con facilità. Non a caso l’Inter con lui in campo in 10 minuti è cambiata e dal suo assist è arrivata la magia di Lautaro che ci ha regalato 3 punti veramente importanti. Detto questo l’Inter che esce da Torino può ritenersi soddisfatta di aver sfatato quel tabù che la vedeva sempre non vittoriosa contro squadre chiuse a riccio nella propria metà campo. 

Altre Notizie