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Troppi stranieri e troppo poco tempo: i mali del nuovo Torino

Troppi stranieri e troppo poco tempo: i mali del nuovo Torino

Cosa non funziona nel Torino che lo scorso anno ha stupito l'Italia, e che da tre anni a questa parte aveva conosciuto una costante crescita sotto la crescita di un allenatore, Giampiero Ventura, che per il nuovo campionato aveva confermato lo schema del campionato precedente e anche la gran parte degl uomini? A rispondere prova l'edizione odierna di CronacaQui Torino, andando oltre la risposta più ovvia: la cessione di Cerci e Immobile seguita dalla sostituzione adeguata di uno solo dei due (con Quagliarella). Per esempio, sono forse stati presi troppi stranieri  (specie per la lentezza con cui Ventura è solito inserire chi arriva da altri campionati) e a questi è stato a sua volta concesso troppo poco tempo.

Si può partire dai 96 minuti di Martinez, che non solo non ha segnato (in campionato) ma nemmeno ci è andato vicino; un pochino meglio Amauri, che però è parimenti a secco. A centrocampo, ecco quello che ha giocato di più: Sanchez Miño, 471 minuti ma una delusione continua rispetto alle attese, mentre per Ruben Perez appena 84 minuti spalmati in cinque presenze. In difesa, Jansson ha giocato solo quando è mancato Glik (peraltro facendo bella figura) e Gaston Silva, nazionale uruguayano, addirittura non è stato mai utilizzato. La sola, vera eccezione - si legge sul quotidiano - è Bruno Peres, 763 minuti quasi tutti di alta qualità. E infatti, il brasiliano ha rischiato fino all'ultimo di non venire tesserato...
 


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