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  • Troppo City per l'Atalanta: mai un'italiana così male in Champions, ora anche l'Europa League è un miraggio

    Troppo City per l'Atalanta: mai un'italiana così male in Champions, ora anche l'Europa League è un miraggio

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Sette minuti per sognare, dal rigore di Malinovskyi al primo gol di Aguero. Sette minuti con l'Atalanta in vantaggio a Manchester contro una delle vere candidate alla conquista della Champions. Poi il City è passato col suo carico di campioni e soprattutto con i suoi fenomeni Sterling e Aguero che 4' dopo l'1-1 ha firmato la sua doppietta, nonché il decimo gol stagionale, in attesa che Sterling lo superasse con una tripletta. Dal gol del pari, per l'Atalanta il sogno si è trasformato in incubo. Ne ha presi 5 all'Etihad, la squadra di Gasperini è stata sbriciolata dai colpi di quei due attaccanti. Il 5-1 finale è perfino generoso, poteva finire anche peggio. La differenza tecnica era esagerata, stesso discorso per la personalità e l'esperienza. Ora la situazione nel girone è praticamente compromessa. Shakhtar e Dinamo Zagabria hanno 4 punti, i nerazzurri 0. Hanno incassato 11 gol in tre partite, in questo momento è difficile pensare anche a una qualificazione per l'Europa League. E' la prima squadra italiana a perdere tutte le prime tre partite giocate in Champions League (triste record assoluto dal 2011-12 quando per tre volte di fila vennero sconfitti i rumeni dell'Otelul Galati) ed è la quarta squadra nella storia della Champions a subire almeno 11 reti nelle prime 3 partite. Non sono proprio dati incoraggianti. E se non bastasse...: dal 2003-04 (col nuovo formato) in 39 delle 43 occasioni in cui una squadra ha perso tutte le prime tre partite del girone è poi terminata all'ultimo posto del girone.

    AVVIO DI GAS - Eppure non era partita male, tutt'altro. Le prime tre buone occasioni sono state atalantine grazie all'ottimo lavoro di rifinitura di Malinovskyi, nettamente il migliore della sua squadra: prima palla buona sprecata da Ilicic, seconda palla a Gosens per il cross che Castagne ha alzato oltre la traversa, poi ancora una conclusione senza la potenza necessaria di Ilicic. E' mancato, in quel periodo di buon gioco, il contributo di Gomez, mai incisivo, mai all'altezza della sua tecnica. Il resto dell'Atalanta però funzionava bene, con una solida cerniera a metà campo, De Roon-Freuler, e col lavoro sfiancante di Castagne a destra e Gosens a sinistra. I due esterni si abbassavano fino alla propria area, nel ruolo di terzini puri, lasciando a Masiello (quando il City costruiva sul centrodestra) e a Toloi (quando invece si spostava sul centrosinistra) il compito di alzarsi per controllare i mediani e i trequartisti di Guardiola. Il sistema ha retto per mezz'ora, poi è andato in mille pezzi.

    CITY, UN SOLO DIFENSORE - Guardiola ha schierato una squadra con un solo difensore vero, Walker, anche se pure lui saliva per riempire la metà campo atalantina. Il City giocava con uomini... avanzati: due costruttori di gioco, ovvero Rodri e Fernandinho, facevano i difensori centrali; Mendy, a sinistra, era un'ala aggiunta; due trequartisti, uno puro (De Bruyne) e uno quasi puro (Gundogan) stavano alle spalle di un altro trio di attaccanti, Mahrez-Foden-Sterling, a loro volta dietro ad Aguero. A questa impalcatura si aggiunga la presenza di Ederson, portiere ma soprattutto regista aggiunto: destro e sinistro, la palla partiva forte e precisa. Ederson gioca sulla linea di porta con la stessa tranquillità di un regista nel cerchio di centrocampo. Insomma, sul fronte del City attacco, solo attacco.

    IL RIGORE DI MALINOVSKYI - Questa ostentata ricerca del gioco offensivo ha avuto un prezzo, il rigore che Ilicic si è procurato con una finta appena dentro l'area, finta a cui Fernandinho (non un difensore, appunto, ma un centrocampista) ha risposto come se fosse a metà campo. Rigore giusto e trasformato da Malinovskyi. Il gol aveva avuto un altro merito, quello di interrompere la pressione del City con Gollini reattivo per due volte su Aguero.

    LA DOPPIETTA DEL KUN - Il Manchester non si è comunque fermato e in fondo a un'azione stupenda, avviata da Foden, elaborata de Gundogan e rifinita dal cross da sinistra di Sterling, Aguero ha fatto l'1-1 scappando alle spalle di Djimsiti e Masiello. Gasperini si è infuriato, i due difensori hanno sbagliato una copertura facile e il Kun non li ha perdonati. Così come ha fatto 4 minuti dopo su rigore, netto e diremmo anche inevitabile: Sterling, da fermo, scatta più forte di Masiello in movimento. Aguero ha gelato Gollini.

    LE TRE PERLE DI STERLING - Un tocco, massimo due, palla che volava da una maglia celeste all'altra, il City stava dominando e a inizio ripresa Gasperini ha cercato di arginare gli inglesi togliendo i due giocatori più a disagio, Masiello e Gomez, per far entrare Pasalic e Muriel. La differenza non si è vista. Il City ha segnato il suo gol più bello, con cui ha chiuso la partita, dopo 12 minuti. Discesa e capolavoro di De Bruyne sulla destra, tocco al centro area per Foden, difesa atalantina a gamba all'aria, altro tocco per Sterling e 3-1. Atalanta schiantata, il City giocava facile. E bene, molto bene. Gli spazi che si aprivano davanti al City erano in realtà praterie e appena Gundogan ne ha intraviste una ha lanciato Sterling, che ha messo prima Toloi col sedere a terra e poi la palla in rete. Ormai non era più una sfida fra Manchester e Atalanta ma fra Aguero e Sterling, che ha allungato sull'argentino segnando il suo terzo gol, il 5-1 finale sfruttando un cross di Mahrez e sfilando fra Castagne e Gollini. Poco dopo Sterling, solo davanti a Gollini, ha sbagliato il poker. E' finita con l'espulsione di Foden per doppia ammonizione, quando ormai non c’era più partita.

    IL TABELLINO

    Manchester City-Atalanta 5-1 (primo tempo 2-1)


    Marcatori: 28' p.t. Malinovskyi rig. (A), 34' p.t. Aguero (M), 39' p.t. Aguero rig. (M), 13' s.t. Sterling (M), 19' s.t. Sterling (M), 24' s.t. Sterling (M)

    Assist: 34' p.t. Sterling (M), 13' s.t. Foden (M), 19' s.t. Gundogan (M), 24' s.t. Mahrez (M)

    Manchester City (4-3-3): Ederson, Walker, Fernandinho, Rodri (41' p.t. Stones), Mendy (26' s.t. Cancelo), De Bruyne (22' s.t. Otamendi), Gundogan, Foden, Mahrez, Aguero, Sterling. All. Guardiola.

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Djimsiti, Masiello (1' s.t. Pasalic), Castagne, de Roon, Freuler, Gosens, Malinovskyi, Iličić (26' s.t. Hateboer), Gomez (1' s.t. Muriel). All. Gasperini.

    Arbitro: Orel Grinfeld (Assan, Yarkoni; Shmuelevitz).

    Ammoniti: 4' p.t. Mendy (M), 10' p.t. Masiello (A), 18' p.t. De Bruyne (M), 31' s.t. Foden (M), 47' s.t. Otamendi (M)

    Espulsi: 38' s.t. Foden (M)

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