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  • Turrini a CM: 'Lautaro, il Barcellona non è il paradiso. Ibra via? 'Colpa' di Berlusconi. E sul rinnovo di Vettel...'

    Turrini a CM: 'Lautaro, il Barcellona non è il paradiso. Ibra via? 'Colpa' di Berlusconi. E sul rinnovo di Vettel...'

    Caro Leo Turrini, come vanno le cose?
    “Un filo meglio! Adesso posso dirlo: due membri della mia famiglia hanno combattuto la battaglia contro questo virus osceno. È stata dura, abbiamo avuto tanta paura, ma ce l’hanno fatta. Dopo di che, parliamo d’altro, ho bisogno di distrarmi insieme agli amici che frequentano questo ameno sito”.

    Beh, saprai che continuano le ipotesi e anche i litigi sulla ripartenza della serie A.
    “Guarda, qui dobbiamo evitare i facili moralismi. Come scriveva il mio amico Mogol e come cantava l’interista Celentano, l’emozione non ha voce. Sarà dunque bellissimo quando potremo tornare a gridare per un gol o per un rigore. Che la gente abbia bisogno della emozione garantita dallo sport, nel caso nostro dal calcio, è cosa buona giusta”.

    L’ha detto anche Trump, a proposito dello sport in America.
    “Io condivido zero di The Donald, ma talvolta per la legge dei grandi numeri ci azzecca pure lui”.

    Torniamo alle cose nostre, alla serie A.
    “Allora, dicevo prima che bisogna evitare i moralismi. Il calcio è l’unica disciplina, nel nostro paese ma anche in altre nazioni europee, a reggersi quasi esclusivamente sui diritti televisivi”

    E questo cosa c’entra?
    “C’entra, perché il basket o il volley o il rugby dalle tv incassano briciole e quindi per quelle realtà le porte chiuse sono l’anticamera della sparizione, senza incassi al botteghino saltano per aria, quindi per loro archiviare la stagione era l’unica soluzione possibile, in un contesto di sicurezza non garantita”.

    Invece il calcio ha ragione quasi a pretendere di ricominciare?
    “No”.

    Allora non capisco il ragionamento.
    “Voglio dirti che il calcio ha il diritto di non gettare la spugna senza prima aver esplorato ogni via, fermo restando che mica decidono la FIGC o la Lega. Varrà solo la parola degli scienziati. E non solo! Avrai letto che si ipotizza di spostare tutte le partite nel Meridione, dove per fortuna la furia del virus è stata, almeno finora, meno tremenda. Ma De Luca, il governatore della Campania, ha già minacciato di chiudere le sue frontiere, chiamiamole così, a chi viene dal Nord, qualora Lombardia e Piemonte avviassero troppo presto la fase 2. Ma se è così, come ce li porti CR7 e Lukaku a giocare a Napoli?!?”

    Non se ne esce.
    “Appunto. Per questo io spero prevalga il buon senso e che siano impartite indicazioni valide per tutti. Aggiungi una altra cosa: in generale a oggi i medici non sanno quali conseguenze il virus lasci sul fisico di chi ha sconfitto la malattia. E in serie A di calciatori ammalati ce ne sono stati. Mentre dialoghiamo, ancora non è stata comunicata la completa guarigione di Dybala, dopo oltre un mese! Quindi ci vogliono prudenza e pazienza, continuando a navigare a vista, purtroppo”.

    Ti sento pessimista.
    “Per quello che ho visto e passato da vicino, sono solo realista”.

    Forse è meglio se chiacchieriamo di mercato.
    “Giusto, così tentiamo anche di dare un senso alla mia immotivata presenza in questa sede”.

    Pare che il tuo Lautaro sia destinato al Barcellona.
    “Beh, l’Inter non può farci niente”.

    Come niente?
    “È la clausola, bellezza. Il Napoli poté fermare Higuain quando lui voleva la Juve? No. Idem l’Atletico con Griezmann. Se Martinez vuole vestirsi di azulgrana, ti saluto e sono, per dirla con il commissario Montalbano”.

    Ma uno come Lautaro come lo sostituisci?
    “Non lo so proprio. Io comunque se fossi in Marotta tenterei di spiegare all’argentino che non sempre il Barcellona è il paradiso in terra. Guarda Coutinho, Dembele, lo stesso Griezmann. E se uno ha memoria può citare pure l’Ibra di dieci anni fa”.

    A proposito, anche Ibra pare sia ai saluti.
    “Lì il mistero buffo è il Milan. Con tutto il dovuto rispetto per il glorioso passato, nessuno chiede mai come sia stato possibile, da parte di Berlusconi e famiglia, vendere il Milan ad un cinese strano strano. Le televisioni sarebbero mai state cedute ad un compratore tanto anomalo, per usare un eufemismo? Il resto, da mister Li al fondo Elliott, è una conseguenza. Avvenire di Ibra compreso”.

    Sull’avvenire di fuoriclasse, so che in settimana hai parlato con Vettel.
    “Sì, con Seb ci siamo sentiti insieme ad altri colleghi. Anche lui è prigioniero in casa”.

    Che intenzioni ha per il 2021?
    “Mah, questa è una storia bizzarra resa ancora più complessa dal virus. Il tedesco è in scadenza di contratto e doveva sedersi intorno a un tavolo con Mattia Binotto, il capo della Ferrari, dopo il terzo Gran Premio stagionale. Per discutere del rinnovo o per certificare il divorzio a fine 2020. Ma qui non si corre e forte e’ il sospetto che l’intero mondiale salterà”.

    Con quale effetto su Seb?
    “A questo punto sarebbe logico estendere la collaborazione a tutto il 2021, sperando che Vettel non faccia sempre a ruotate con Leclerc. Ma, se ti interessa, la notizia in F1 è un’altra...”

    Dimmi.
    “Toto Wolff, il boss Mercedes ai box, è diventato azionista di Aston Martin, il brand delle vetture di James Bond. L’azienda ora è controllata dal canadese Stroll, il padre di Lance, il pilota del team che oggi si chiama Racing Point e che dal 2021 si chiamerà appunto Aston Martin. Immagina Wolff che porta Lewis Hamilton sulla macchina di 007, dal 2022 in poi...”.

    di Daniela Bertoni 

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