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  • Turrini a CM: 'Mercedes in parata a Imola, Elkann se ne rende conto? Il Milan può essere il nostro Leicester'

    Turrini a CM: 'Mercedes in parata a Imola, Elkann se ne rende conto? Il Milan può essere il nostro Leicester'

    Caro Leo Turrini, meglio la Mercedes di Hamilton o il Milan di Ibra?
    “La seconda che hai detto. Nel senso che la Mercedes in trionfo mica è una sorpresa. Il Diavolo invece sì”.

    Te l’aspettavi?
    “Per niente! Conosco Pioli da una vita, so che è quasi sempre stato bravo a creare il mitico gruppo. E dunque, dopo Udine, è venuto il momento di dire una cosa seria”.

    Prego.
    “Questo Milan può essere il nostro Leicester. Ti ricordi quella edizione della Premier League? Le favorite stentavano, Ranieri accumulava punti, nessuno ci credeva ed è finita come è finita”.

    Pioli come Ranieri?
    “E Ibra come Vardy. Perché no? È una stagione stranissima per comprensibili ragioni e inoltre lasciami citare Sean Connery nella sua ultima interpretazione da James Bond. Never say never again. Mai dire mai”.

    Anche la Mercedes non smette mai di vincere.
    “Beh, le Frecce Nere corrono da sole. Sette mondiali costruttori sono una enormità, non soltanto un nuovo record. Ma ai meriti Mercedes si sommano i demeriti Ferrari. Mi chiedo se John Elkann, presente ai box del Gran Premio dell’Emilia Romagna, se ne renda conto”.

    Ne dubiti?
    “Ne dubito, sì “.

    Certo vedere Hamilton e Bottas in parata a Imola, sulla pista intitolata a Enzo e Dino Ferrari...
    “Tocca ingoiare. Bravi loro, cosa vuoi che aggiunga ai numeri? Da Maranello li hanno aiutati, negli ultimi dieci anni non ne hanno azzeccata una. Ormai la Rossa è un cold case, una investigazione che affonda le radici nel passato quasi remoto. Tanti auguri a Carletto Leclerc, ecco”.

    Se non altro abbiamo rivisto Imola.
    “Una bella cosa, è stato un omaggio alla Storia con la maiuscola e il fatto che Hamilton abbia aggiunto il suo nome ad un albo d’oro che comprendeva già Senna e Schumi, insomma, fa piacere a chi rispetta i valori dello sport”.

    Torniamo alla serie A.
    “Beh, in Formula Uno usiamo persino i sensori per togliere il tempo al pilota che per pochi millimetri esce dal tracciato...”

    Cosa c’entra?
    “C’entra, se pensi a come è stato utilizzato il Var negli ultimi giorni”.

    Figuriamoci se non saltava fuori l’interista lamentoso!
    “Invece è un discorso generale. Dov’erano gli addetti al Var in occasione dei due rigori di Milan-Roma?!? Poi, certo, conto anche l’episodio di Perisic contro il Parma. Cosa vuoi che ti dica, magari a San Siro nella saletta Var ci sta sempre la nebbia...”

    Comunque l’Inter era andata sotto di due gol, con il Parma. Non per colpa dell’arbitro.
    “Hai ragione, Conte ha una bella matassa da sbrogliare. La squadra è dominante contro quasi tutti gli avversari, lo hai visto anche a Kiev. Ma o non fa gol o ne prende di assurdi. Gervinho è un buon giocatore, ma la doppietta gliela hanno gentilmente regalata i nerazzurri”.

    Come se ne esce?
    “Forse cominciando a tirare in porta un po’ più spesso! Sabato nel primo tempo l’Inter ha collezionato dieci calci d’angolo e Sepe, il portiere degli emiliani, nemmeno ha fatto una parata. Sai chi mi fa venire in mente, questa versione della Beneamata?”

    Sentiamo.
    “Una mia compagna di scuola dei tempi del liceo. Era molto carina, si agghindava magnificamente per le uscite ma poi alle feste rimaneva sempre da sola, perché si specchiava troppo nella sua bellezza. Credo sia ancora zitella”.

    di Daniela Bertoni

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