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  • Turrini a CM: 'Il calcio riparta, ma dalle idee di Galliani. Del Piero all'Inter? Quella volta con l'Avvocato Agnelli...'

    Turrini a CM: 'Il calcio riparta, ma dalle idee di Galliani. Del Piero all'Inter? Quella volta con l'Avvocato Agnelli...'

    Caro Leo Turrini, buona Pasqua.
    “Grazie, ricambio ed estendo gli auguri a chi per caso passa di qui e a chi continua a lavorare occupandosi di questo sito. Come sai il calciomercato è qualcosa di ameno, qualcosa che in tempi normali rallegrava le nostre vite di tifosi, aiutandoci a sognare gratis. Ora viviamo un tempo in cui persino le gioie minuscole ci sembrano vietate, proibite. Cosa vuoi che ti dica? Passerà! Come tanti, anche io ho amici carissimi che lottano contro il virus. Spero di ritrovarli per sentirmi chiedere chi comprerà la Juve o chi venderà il Barcellona!”.

    Cosa pensi del fatto che in Italia, dopo il rugby, anche il basket e la pallavolo abbiano archiviato la stagione, senza assegnare titoli?
    “Penso abbiano applicato il buon senso, tenendo conto anche delle limitate dimensioni economiche di quelle discipline. Sono sport che dai diritti televisivi, per dire, ricavano briciole”.

    Invece il calcio...
    “Qui dobbiamo fare un discorso diverso. Il calcio è una delle più grandi aziende del sistema Italia. Per fatturato, intendo. Quindi, anche pensando alle proiezioni internazionali, ci sta che dalla FIFA in giù cerchino di prendere tempo. Per dire, anche la Formula Uno, la MotoGP, la NBA, il Tour de France evitano di gettare la spugna. Va bene, ma ad una condizione...”.

    Quale condizione?
    “Non saranno Infantino, Ceferin, la Dorna o Jean Todt a decidere! Solo medici e scienziati potranno dire se e quando lo sport potrà rialzare il sipario. Per settimane nei Palazzi si sono trastullati con ipotesi strampalate, ma prima o poi si sveglieranno anche i rincoglioniti, che qui non nomino per carità di patria. Pensa, per capire la gravità della situazione, che in Giappone stanno iniziando a sospettare che persino la scadenza di luglio 2021 sia troppo vicina per l’Olimpiade!”.

    Tra tutte le proposte che sono state avanzate per una ripartenza del calcio, ce n’è una che salveresti?
    “Sì, è quella di Galliani, l’ex boss del Milan che per meriti calcistici è stato nominato senatore da Berlusconi”.

    E cosa ha detto l’artefice Pelato delle mitiche Champions rossonere?
    “Ha detto una cosa sensatissima. Invece di farneticare su riprese della attività a breve, in Italia la Lega potrebbe annunciare che aspetterà fino a settembre. E a settembre, se ci saranno le condizioni, si ricomincia da dove ci siamo fermati. Con la Juve che ha un punto di vantaggio sulla Lazio e sei sulla mia Inter. Si finisce la stagione, magari a porte chiuse se ancora non fosse il caso di avere pubblico, sia pure distanziato, sugli spalti. E poi dal 2021 si passa a campionati da disputare sull’anno solare, non più da settembre a giugno. Tra l’altro, con il mondiale del Qatar a Natale 2022, la cosa ha tantissimo senso. Aggiungo che Galliani ha ragione su un’altra cosa: invece di proporre partite a gennaio, con un freddo assurdo e tanto di posticipi demenziali, giochiamo a luglio e ad agosto”.

    Ma ci sono di mezzo, nell’immediato, i contratti che scadono al 30 giugno, no?
    “Figurati. La Fifa ha già detto che le scadenze non sono più vincolanti e poi scusa, chi paga certi stipendi a Messi, CR7, Lukaku, Ibra se lo spettacolo non va in scena?!? Si può rivedere e ripensare tutto, con il buon senso”.

    I procuratori strilleranno.
    “Spiega ai procuratori che se non si gioca più non vedono più le percentuali e vedrai come si adeguano”.

    I procuratori non ti piacciono proprio.
    “Anzi, li adoro. Sono un genere letterario, i procuratori dei campioni. Poi, la pandemia esiste per tutti e danneggia tutti. Hai presente Totò e la sua poesia, A livella? Mi sa che nel calcio dovrebbero mandarla a memoria tutti”.

    Vedo che sei in vena di citazioni letterarie.
    “Beh, sono passati dieci anni dalla scomparsa del mio più caro amico, Edmondo Berselli. Era un grande scrittore, non solo un formidabile commentatore delle cose della politica. Edmondo era innamorato perso della Juve, tanto che quando un male se l’è portato via ha voluto essere sepolto con la sciarpa bianconera al collo. Eppure...”.

    Eppure?
    “Eppure il suo primo libro, ‘Il più mancino dei tiri’, uscito nel 1995, era dedicato a Mariolino Corso, un simbolo dell’Inter euromondiale di Moratti padre e di Herrera. Io ebbi il privilegio di leggere l’opera in anteprima e immaginai che Gianni Agnelli sarebbe stato il testimonial perfetto”.

    L’Avvocato come reagì?
    “Gli mandai la prima copia del lavoro di Edmondo tramite l’altro avvocato, Montezemolo, che volentieri si prestò a fare da postino. Agnelli ovviamente era matto per la sua Juve ma quando ci incontrammo mi disse una cosa bellissima”.

    Sentiamo.
    “Guavdi, non lo dica in givo ma io savei stato felice di vedeve Maviolino Covso con la maglia della Juve, pevché eva un genio del pallone”.

    Tutto con la erre moscia.
    “Tutto con la erre moscia. Al che io gli risposi, era il 1996: anche a me piacerebbe vedere Del Piero nell’Inter”.

    E lui?
    “Questo se lo può scovdave...”.


    Di Daniela Bertoni

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