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  • Tutte le operazioni 'record' dell'Atalanta, invidiate da tutti

    Tutte le operazioni 'record' dell'Atalanta, invidiate da tutti

    Antonio Percassi ama la parola bilancio, la gestione della sua Atalanta è da Champions League. A parlare sono i numeri: al 31 dicembre 2019, ben 26,5 i milioni di profitto. La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, dedica un intero inserto alla ripartenza calcistica 'made in Bergamo'.  Grazie alla partecipazione ai gironi della prima Champions League orobica, il fatturato è schizzato alla cifra record di 149,9 milioni (nel 2018 erano 131,5), al netto delle plusvalenze da cessione dei calciatori.

    INVESTIMENTI - Il prossimo 31 dicembre 2020, verranno conteggiate le numerosi operazioni concluse nell'epoca pre Covid: i 35 milioni di Kulusevski, più 9 di bonus, e i 13 (più 8 di bonus) per il riscatto di Mancini dalla Roma. Senza dimenticare gli investimenti fatti: 130 milioni, 70 per il potenziamento della rosa negli ultimi due anni, oltre 40 per il rinnovato Gewiss Stadium e venti per il centro di Zingonia.

    RICAVI - Quelli netti ammontano a 136 milioni rispetto ai 'soli' 87 del 2018. Mentre, quelli 'da gare' sono saliti da 8 a 13,5 milioni, di cui 4 dalle tre partite a San Siro. Con i premi Uefa, è stato boom dei diritti tv: da 53,9 a 83,8 milioni. Da quando il presidente è tornato, dopo la parentesi degli anni Novanta, alla guida della società, il calciomercato ha fruttato ben 290 milioni, partendo dal secondo semestre del 2010, 8,4 milioni, arrivando ai 64,5 del 2017, ai 68,9 del 2018 e ai 52,2 del 2019. Senza dimenticare i 77 milioni di profitti con la vendita di talenti, che portano la Dea a ben quattro esercizi 'in utile' di fila.

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