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  • Tutti i dubbi di Conte su Spadafora: il premier ora vuole chiarimenti. Le voci sulle dimissioni del ministro

    Tutti i dubbi di Conte su Spadafora: il premier ora vuole chiarimenti. Le voci sulle dimissioni del ministro

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Per Conte le discipline sportive non sono tutte uguali. E, soprattutto, non lo è il calcio. Il premier non ha alcuna avversione nei confronti di coloro i quali non prendono a calci il pallone, ma quando fa i conti economici e valuta l'impatto sociale si rende conto delle differenze abissali che esistono tra uno sport e gli altri. Non si tratta di passione personale, benché Conte sia tifoso di calcio, ma di interesse nazionale. Il campionato di Serie A smuove denaro, genera soldi per l'erario (un miliardo e mezzo di euro l'anno), incide sul Pil, crea occupazione. Il presidente del Consiglio si chiede (e chiede): con tutto il rispetto, possono vantare lo stesso impatto il nuoto, il basket, il tiro a volo o la canoa?

    Per questo Conte sta cercando di capire cosa stia davvero combinando Spadafora e cosa ci sia alla base della sua avversione - apparsa evidente anche a lui - nei confronti del calcio. Non ha gradito alcune uscite pubbliche del ministro dello sport, in particolare lo ha stupito (eufemismo) il post di domenica sera, inutilmente brusco e duro, assolutamente fuori luogo dopo che il Viminale aveva dato l’okay anche agli allenamenti individuali per gli sport di squadra. Gli è sembrato un segnale di scarsa obiettività e di scarsissima serenità. E ha chiesto informazioni dettagliate sulle scelte di Spadafora: se non un vero e proprio dossier, di sicuro chiarimenti molto approfonditi. Perché si sta comportando così? La sensazione che sia coinvolto in una lobby anti-calcio è forte.

    Conte non vuole che il campionato ricominci a ogni costo, ma pensa che sia necessario provare in tutti i modi a farlo ripartire. Una posizione che definire di buon senso è quasi banale ed è condivisa da molti esponenti del governo. Soprattutto del Pd (sono stati i governatori del Partito democratico ad aprire i centri sportivi delle società di calcio), ma anche del M5s.

    Nella giornata di domenica sono girate insistenti voci sulle dimissioni di Spadafora, indiscrezioni smentite con assoluta fermezza. Che ci sia qualcosa di importante che non va tra il ministro dello sport e gran parte dell’esecutivo, però, è evidente. Conte, adesso, vuole vederci chiaro.

    @steagresti
     

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