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  • Tuttocuoio, Bacci: quando il pallone va dove vuole lui...
Tuttocuoio, Bacci: quando il pallone va dove vuole lui...

Tuttocuoio, Bacci: quando il pallone va dove vuole lui...

  • L.C.
Scrutava le tribune del Libero Masini di Santa Croce con lo sguardo perso, aspettando che facesse la comparsa il fatidico cartello «Sei su scherzi a parte». Invece era pura realtà. Amara quanto grottesca realtà. Il portiere del Tuttocuoio Alessandro Bacci è rimasto di stucco a vedere quel pallone partito da una settantina di metri - dopo un contrasto tra il compagno di squadra Giannattasio e Zampaglione della Vigor Lamezia - volare per tutta la lunghezza del campo, compresa la sua testa. per entrare poi beffardamente nella sua porta. Sì, proprio in fondo al sacco, come dicevano i radiocronisti di qualche decennio fa. «Me lo sono sognato anche la notte. Non ci volevo credere – raccontato al quotidiano Il Tirreno - ma poi mi son fatto una ragione di una traiettoria così strana e veloce». Poi sottolinea: «E i compagni non hanno infierito». Ovviamente. Era il 32’ del primo tempo. Roba da Guinness dei primati: categoria imprevedibilità, sottospecie sfortuna. E, proprio quel gol rocambolesco, ha significato la sconfitta casalinga del Tuttocuoio e il ritorno in Calabria con 3 punti d’oro della Vigor Lamezia, campionato di Seconda divisione Lega Pro. C’è una punizione sulla tre quarti destra dell’attacco del Tuttocuoio, con Salzano che cerca di sarvire verso il centro Giannattasio. Ma il pantano del terreno di gioco rallenta l« velocità della palla, sulla quale arrivano in contemporanea il giocatore neroverde e Zampaglione in scivolata. Schizzi di fango e acqua, il pallone s’inalbera con una parabola verso la porta di Bacci che come qualsiasi portiere che si rispetti, nel gioco di oggi e con la palla lontana, sta al limite della propria area. Non aleggiavano gli spiriti, in campo a Santa Croce e neppure le telecamere di «Scherzi a parte». Si dà la colpa alle condizioni pessime del campo e soprattutto alle folate malefiche di un vento impetuoso. Compresa la malasorte che - quando ci si mette - c’è poco da fare. Il filmato è già in “circuito” come fosse un film d’autore (lo si vede anche sul sito del nostro giornale) cliccato centinaia di volte, anche perché alla prima viene da non credere ai propri occhi. Il povero portierino neroverde (è del 1995, ma con classe da vendere e mandato dalla Fiorentina a farsi ossa, mani e guantoni nella truppa di mister Alvini) pensa di avere le traveggole: assiste impotente alla traiettoria bizzarra della palla che si esaurisce soltanto quando scuote la rete della sua porta. Non ce la fa a pensare a nulla, neppure a imprecare. Raccoglie la palla e la rispedisce verso il centrocampo per riprendere il gioco mentre i calabresi si abbracciano a bordo campo. Forse qualcuno pensa a portarsi a casa una... palla così rotonda. E a riempire un barattolo di “aria miracolosa” di Santa Croce. E magari anche un po’ di fango di quel terreno così infido che non può sopportare una partita ogni domenica (ci gioca anche la Cuoiopelli) e ora anche qualche match del torneo di Viareggio. 





 

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