Udinese, Abdi| 'Voglio segnare ancora al Friuli'
Almen Abdì ha mostrato il proprio biglietto da visita. Una doppietta ad inizio ripresa nell’amichevole di ieri contro il Tamai ha confermato le doti da goleador del centrocampista svizzero: una rete da opportunista e un destro chirurgico sul palo lontano del portiere con il quale gli oltre mille spettatori presenti al “Friuli” si sono lustrati gli occhi. L’ex giocatore dello Zurigo ha messo in luce non solo le proprie capacità tecniche ma anche una notevole duttilità tattica.
“Nel primo tempo ho giocato defilato a sinistra, mentre nella seconda frazione ho agito dietro Corradi. Mi trovo molto bene in questa posizione perché gravito a ridosso dell’area di rigore e perché ho maggiori possibilità di trovare la porta”.
Un battesimo al “Friuli” con doppietta: “Sono molto contento di aver segnato due reti alla prima uscita nel mio nuovo stadio. Anche se si è trattato di un semplice incontro amichevole mi hanno fatto molto piacere gli applausi e il calore della gente. Spero di fare ancora molte altre reti qui in futuro”.
La condizione del centrocampista elvetico migliora giorno dopo giorno: “Mi sento bene. Ho avuto qualche leggero fastidio muscolare durante la preparazione ma l’ho risolto agevolmente. Ciò che conta per me è giocare, mettere minuti nelle gambe per arrivare il prima possibile al 100% della forma. Non sono ancora al top della condizione, ma mi sto avvicinando rapidamente”.
L’intesa in campo con Inler sembra naturale: “Ci conosciamo da molto tempo, da quando giocavamo insieme nello Zurigo. Siamo stati compagni di squadra per due anni ed è normale che mi trovi bene vicino a lui. Siamo amici e per me è di grande aiuto anche al di fuori dal campo”.
Almen Abdì prima di vestire il bianconero dell’Udinese ha indossato per sei mesi il giallorosso del Le Mans in Ligue 1: “Nel Le Mans dovevo curare maggiormente la fase difensiva mentre qui si gioca un calcio più votato all’attacco che si addice maggiormente alle mie caratteristiche. Inoltre il calcio transalpino è molto fisico, quello italiano è più tattico”.
