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  • Mancini alla De Rossi, gara perfetta: Roma da Champions, incubo Udinese

    Mancini alla De Rossi, gara perfetta: Roma da Champions, incubo Udinese

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Non c’è più l’Udinese. C’è invece una splendida Roma, una Roma da Champions, capace di giocare per più di un’ora con un uomo in meno (assurda espulsione di Fazio al 31') e di segnare la bellezza e la grandezza di tre gol in 10, dopo aver realizzato l’1-0 in parità numerica.

    Non c’è mai stata partita a Udine. La squadra di Tudor è stata schiantata sotto ogni aspetto, tecnico, tattico, atletico, fisico e soprattutto mentale. Ha preso 11 gol nelle ultime due partite, si è clamorosamente disfatta a Bergamo (1-7) e ha proseguito davanti alla sua gente in questo incubo che potrebbe portare all’esonero di Tudor. La Roma è stata esaltante. Non ha sbagliato niente, ha giocato un calcio d’attacco, tecnico e di fantasia. Le tre vittorie e i due pareggi nelle ultime cinque gare l’hanno trascinata in zona-Champions, ora è quarta a -2 dall’Atalanta e sabato è in programma un primo spareggio contro il Napoli, staccato di un punto.

    I CAMBI - In piena emergenza, Fonseca aveva pochi margini di movimento. Rispetto alla vittoria col Milan ha fatto solo due cambi, Santon per Spinazzola (che non era al cento per cento) e Kluivert per Perotti. Tudor ha confermato tutta la squadra sepolta dai 7 gol dell’Atalanta, tranne lo squalificato Opoku e al suo posto ha messo Ter Avest. L’intento era chiaro: voleva il riscatto dagli stessi uomini feriti nell’orgoglio, che invece è rimasto sepolto chissà dove.

    INCUBO FRIULANO - L’Udinese è sembrata subito una squadra in difficoltà psicologica, i 7 gol presi a Bergamo erano ancora negli occhi, nella testa e sulla schiena dei friulani. La Roma dava invece la sensazione opposta. Costruiva sulla tecnica agile di Pastore, finalmente recuperato ai suoi livelli, si appoggiava su Mancini che, seguendo l’intuizione di Fonseca, teneva una posizione alla...De Rossi, davanti alla difesa, con i due centrali che si allargavano quando l’ex atalantino cominciava a impostare l’azione. Con Zaniolo a destra e Kluivert a sinistra, la squadra volava sulle due fasce. In mezzo ai due, il lavoro di sponda e di fisico di Dzeko metteva ancora di più in affanno una difesa già in preda ai suoi terrori. Un siluro di Pastore fuori di niente è stato il primo segnale giallorosso

    ZANIOLO, E TRE - L’Udinese ha reclamato un rigore per un intervento di Santon sul più veloce Sema, ma Irrati ha giudicato bene (stavolta...). Alla seconda occasione, la Roma è passata. Palla verticale di Kolarov, Samir se l’è fatta passare fra le gambe, Zaniolo l’ha agganciata, ha puntato Musso e l’ha battuto: era il terzo gol in tre partite di fila del giovane romanista. Fine dell’Udinese, ammesso che prima del gol fosse esistita: nemmeno la successiva decisione di Irrati l’ha riportata in vita.

    VAR, CHE FASTIDIO - In contropiede, Pastore poteva raddoppiare, c’è andato vicino anche Zaniolo un minuto prima che l’arbitro pistoiese prendesse una decisione assurda, l’espulsione di Fazio (31') per un intervento su Okaka. Detto che Fazio è partito colpevolmente in ritardo sul tocco di De Paul (unico spunto del suo talento in uno strazio di gara), il fallo non c’era proprio, quindi no rosso, no giallo, no punizione. Invece, fuori Fazio e punizione di De Paul sulla barriera. Irrati è rimasto due minuti a parlare con l’auricolare con Mazzoleni, al Var, ma non ha mai rivisto l’azione. Perché? Resteremo anche stavolta senza risposta. In dieci, Fonseca ha arretrato Mancini sulla linea difensiva al fianco di Smalling e dal 4-1-4-1 è passato al 4-4-1. 

    DISFATTA FRIULANA - A inizio ripresa, Tudor ha messo il più offensivo (ipoteticamente parlando...) Barak al posto del trotterellante (realisticamente parlando...) Mandragora. Ma la seconda disfatta in quattro giorni era dietro l’angolo. In campo, con un uomo in meno, c’era solo la Roma. La paratona di Musso su punizione di Kolarov al 3' è stato l’avviso ai naviganti (diremmo ai naufraghi) non raccolto dai bianconeri. Angolo di Veretout, svirgolata di Becao e Lasagna, palla sui piedi di Smalling e 2-0. Primo gol dell’ex Manchester in Serie A. Per l’Udinese è finita lì, nonostante 40' ancora da giocare con un uomo in più. Il 3-0 è stato un capolavoro di contropiede, da area ad area, 6 tocchi, 20 secondi in tutto: Mancini, Kolarov, Mancini, Dzeko, partenza a razzo di Pastore, Kluivert, dribbling secco su Ekong, palla sul palo e in rete. Fra il 2-0 e il 3-0 erano trascorsi appena 158 secondi, tanto per far capire il crollo mentale dei friulani. Il 4-0 su rigore per un assurdo fallo di mano di Becao, trasformazione dello specialista Kolarov: dal suo arrivo alla Roma (estate 2017), è il difensore che ha segnato più gol nei 5 maggiori campionati europei, con quello di Udine è arrivato a quota 14.

    Udinese-Roma 0-4 (primo tempo 0-1)
    Marcatori: 14’ p.t. Zaniolo, 6’ s.t. Smalling, 9’ s.t. Kluivert, 20’ s.t. Kolarov
    Assist: 14’ p.t. Kolarov, 9’ s.t. Pastore
    Udinese (3-5-2): Musso; Becao, Ekong, Samir; Ter Avest (10’ s.t. Nestorovski), Mandragora (1’ s.t. Barak), Jajalo, De Paul, Sema; Lasagna (34’ s.t. Pussetto), Okaka. All. Tudor.
    Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Santon, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo (33’ s.t. Florenzi), Pastore (25’ s.t. Cetin), Kluivert (28’ s.t. Perotti); Dzeko. All. Fonseca.
    Arbitro: Irrati di Pistoia
    Ammoniti: 3’ p.t. Mancini (R), 33’ p.t. Dzeko (R), 35’ p.t. Okaka (U), 2’ s.t. Jajalo (U), 5’ s.t. Barak (U), 23’ s.t. De Paul (U)
    Espulsi: 32’ p.t. Fazio (R)
     

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