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  • Udinese-Fiorentina: parla il doppio ex Jorgensen

    Udinese-Fiorentina: parla il doppio ex Jorgensen

    • L.C.

    Sette anni nell’Udinese e sei alla Fiorentina. Martin Jorgensen ha vissuto gran parte della sua vita professionale con addosso il bianconero e il viola. L’altra sua squadra è l’Aarhus dove il danese cominciò la sua carriera e dove la sta portando a termine a 38 anni suonati. Udinese-Fiorentina, quindi è il suo personale “derby del cuore” che il “computer” danese (così lo soprannominò Zaccheroni per la sua capacità di apprendere alla prima spiegazione qualsiasi nozione tattica) ci racconta così a sette giorni dal faccia a faccia del Friuli. Martin, ricorda il suo primo Udinese-Fiorentina? 'Certo, anche perchè coincise con il mio esordio in serie A: 31 agosto ’97 a Udine, 2-3 per i viola con tripletta di Batistuta. - ha raccontato il doppio ex Martin Jorgensen a Il Messaggero Veneto - Giocammo per un’ora in dieci a causa dell’espulsione di Amoroso. Io sul 2-1 per noi feci un tunnel a Batistuta che evidentemente si arrabbiò e negli ultimi cinque minuti ci fece due gol'. E la prima volta in maglia viola? 'Ottobre 2004, allora finì 2-2 e fu l’ultima partita di Mondonico sulla panchina della Fiorentina'. Jorgense fu protagonista in campo, ma anche fuori con quel messaggio ai tifosi stampato sui volantini distribuiti su ogni poltroncina... Per non dimenticare nessuno optai per questa soluzione e ringraziare i tifosi che mi hanno voluto bene per sette anni. Il messaggio si concludeva con un “Mandi”. Udinese-Fiorentina sono sfide quasi sempre spettacolari e ricche di gol, vero? 'Sì. Devo dire che quando giocavo a Udine ho quasi sempre perso contro la Fiorentina, quando sono passato dall’altra parte ... ho continuato a perdere. Forse ero io che non funzionavo... '.La classifica e il momento delle due squadre dice: Fiorentina favorita domenica a Udine. Concorda?' In parte, perchè il Friuli è un campo sempre difficile per tutti. Lo stadio non è mai pieno, ma gli avversari sono quasi condizionati dalla tradizione favorevole dell’Udinese davanti ai propri tifosi'. Guidolin ha perso solo Benatia rispetto allo scorso anno ma la squadra non riesce a ingranare. Come se lo spiega? 'Difficile dirlo. Magari a livello inconscio la squadra era convinta di far bene proprio per questo e ha mollato un po’. Nel calcio non puoi permettertelo. E poi, con tutto il rispetto, Di Natale comincia ad avere i suoi anni e non gli si possono chiedere i miracoli e lo stesso Pinzi sta invecchiando. Anzi, soprattutto Pinzi. Lo scriva, mi raccomando...' La Fiorentina gioca il calcio più bello della serie A? 'Non lo so , però i risultati sono importanti. A centrocampo non c’è un incontrista di ruolo ma è tutta la squadra che riesce ad essere aggressiva in fase di non possesso palla. Hanno scelto questa strada e fin quando vinci va tutto bene'. Sosa ha detto: Guidolin gioca con il 3-6-1. Esagerato? 'Non lo so. Quando c’è Muriel le punte sono due. Il colombiano non lo conosco molto bene, ma mi dicono che è forte'. Giovane, ma forte. Il giocatore insostituibile dell’Udinese? A'ncora Di Natale'. E della Fiorentina? 'Giuseppe Rossi. Conta chi fa gol'. Oggi Jorgense dove giocherebbe nello schema dell’Udinese? 'Regista davanti alla difesa, è il ruolo che sto occupando all’Aaharus. Sono vecchio, non posso correre più tanto'. E nella Fiorentina? 'Altrettanto'. 

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