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  • Udinese, Guidolin:| 'Scordiamoci la Champions'
Udinese, Guidolin:| 'Scordiamoci la Champions'

Udinese, Guidolin:| 'Scordiamoci la Champions'

Mister Guidolin riprende il filo del discorso, interrotto nella sfortunata notte del ritorno dei play-off di Champions League contro l’Arsenal, e lo fa a modo suo: concetti chiari e tanta voglia di ricominciare. “Non ho paura di lavorare, è sempre stata la mia prerogativa. Ciò che mi dà fastidio è non poterlo fare a pieno organico a causa degli impegni internazionali. Ci sono tanti giocatori nuovi e tanti stranieri che devo ancora capire e conoscere. Mi innervosisco se penso che li avrò tutti a disposizione tra una settimana. Quando ricominceremo a giocare non avremo tanto per lavorare giocando ogni domenica e ogni giovedì per tre settimane consecutive. Ci attende un duro lavoro, ma noi dobbiamo dimenticare il passato in fretta: far finta che lo scorso campionato non ci sia mai stato. Sarà meglio mettere la scorsa stagione, entusiasmante e piena di record, nell’album dei ricordi per fare ancora bene e proiettarsi nel presente e nel futuro. Questa sarà la prima cosa che dirò ai ragazzi quando lì avrò tutti a disposizione giovedì prossimo. La settimana di avvicinamento alla partita di Lecce mi ricorda molto quella dell’anno scorso quando molti ragazzi tornarono dai ritiri delle nazionali un po’ scarichi mentre i salentini ci aspettavano col coltello tra i denti. Questa è una nuova Udinese e qui riparte un nuovo ciclo. Questa è la nostra realtà, come ha ben spiegato ieri Larini”.

 
Tra le cose da dimenticare c’è anche il preliminare di Champions?
“Sì, è stata una bellissima avventura, ma adesso è archiviata, è stata un’appendice della stagione scorsa. Ora sarà rimbocchiamoci le maniche e pedaliamo. Questo è un nuovo inizio”.
 
Ha già avuto modo di vedere all’opera Torje e Pereyra?
“Ancora no, li aspetto qui. Mi fido poco delle immagini televisive e preferisco la conoscenza diretta”.
 
Vedremo una nuova Udinese anche dal punto di vista puramente tattico?
“Perché no? Siamo un cantiere aperto a pieno regime. Devo capire caratteristiche, qualità e attitudini di molti ragazzi che ho utilizzato un po’ meno perché il preliminare era alle porte. Mi riferisco a Sissoko e Doubai. Quindi massima apertura ad ogni tipo di soluzione tattica”.
 
La rosa in questo momento è molto ampia. Forse troppo?
“Tutti i ragazzi sanno che verranno considerati dall’allenatore e dal suo staff”.
 
I vecchi dello spogliatoio sapranno trovare le motivazioni per ricominciare?
“Se non è un problema per me che ho molti anni più di loro, non vedo perché dovrebbe essere un problema per loro. Bisogna rinnovarsi anno dopo anno in tutti i lavori e affrontare la realtà con vigore”.
 
Nella lista Uefa non compaiono i nomi di Pasquale e Belardi…
“Si è trattato di una scelta dolorosa. Avrei voluto inserire tutti in lista, ma ciò non è stato possibile. Mi dispiace per i due ragazzi”.
 
Si aspettava dell’altro dal mercato appena concluso?
“Di mercato si parla all’interno di quattro mura. Da lì devono uscire scelte collegiali e condivise e tutto deve rimanere in quella stanza. Per me è sempre stato così e sempre sarà. Ad ogni modo preferisco lavorare con giovani affamati che con ragazzi con la puzza sotto il naso. Qui si lavora con le idee e con la gente nel tentativo di mantenere posizioni di livello a livello nazionale e internazionale. Noi siamo una provinciale. Questo presupposto non deve essere mai dimenticato. Quindi, prima di tutto, puntiamo ai 40 punti. Non vendiamo fumo a nessuno e guardiamo in faccia la realtà”.
 


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