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  • Udinesemania - Bianconeri in transizione. Il tridente e un Beto alla Bierhoff

    Udinesemania - Bianconeri in transizione. Il tridente e un Beto alla Bierhoff

    • Stefano Pontoni
    Pareggio prezioso per l'Udinese contro l'Atalanta. Non un punto rubacchiato come magari ha voluto far credere un furioso Gasp nel post partita ma un premio meritato per quella che è stata la prestazione dei bianconeri. 

    Pareggio in zona Cesarini, l'ennesimo di questo inizio a di stagione, a dimostrazione che questa è una squadra che non muore mai, che lotta fino alla fine. I secondi tempi sono sempre migliori dei primi, anche se a Bergamo finalmente si è visto il giusto approccio al match. 

    Che fosse un'Udinese diversa, più coraggiosa e volenterosa lo si è capito fin dai primi minuti. Atteggiamento in campo maggiormente offensivo, con un tridente mascherato e Molina avanzato sulla linea degli attaccanti. Provare ad andare aggredire la Dea e non subire passivamente il gioco orobic nella propria metà campo. E' stato questo il fattore variabile che Gasperini non s'aspettava. 

    A decidere il match, in pieno recupero, l'ormai solito Beto. Centravanti dalla fisicità devastante, una colonna d'ebanosalita nel cielo dello "Gewiss Stadium". Qualcuno lo ha paragonato, non a sproposito, a Bierhoff e infatti tra l'Udinese di Zac e questa qualche similitudine, seppure ancora embroniale, in effetti c'è.

    Il cambio del modulo, il passaggio al tanto inseguito e sognato tridente, la voglia di aprire un nuovo ciclo vincente grazie a dei giovani sconosciuti ma di grandissima qualità sono tutte assonanze con quel lieto passato. Riprenda Gotti i fondamenti di gioco di quell'Udinese fine anni '90, quel calcio votato all'attacco che si esplicava sulle corsie esterne concretizzandosi poi con i cross di Sergio, Helevg per la testa del pilone tedesco. Non è cosa antiquata, superata, tutt'altro. 

    Manca la vittoria (l'ultimo successo è quello ottenuto sul campo dello Spezia, anch'esso nel finale) ma se questi sono i pressupposti la sensazione è che i trer punti arriveranno presto. C'è bisogno anche di fiducia, di consapevolezza nei propri mezzi, soprattutto per un gruppo così giovane che deve ancora crescere molto.

    Domani si torna in campo, c'è l'Hellas Verona dell'ex Tudor. Gli scaligeri sono in salute, arrivano al "Friuli" forti del poker rifilato alla Lazio. Sarà partita difficile ma da vincere a tutti i costi. Tre punti permetterebbero ai bianconeri di fare un salto in avanti, di guardare con maggiore serenità al futuro. Consentirebbero anche a Gotti  maggiore leggerezza nelle scelte, nei cambiamenti radicali che sta provando piano piano a portare avanti.

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