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  • Udinesemania: è tutto inutile se contro la Juve gioca la Dacia

    Udinesemania: è tutto inutile se contro la Juve gioca la Dacia

    Noi friulani siamo gente particolare, siamo di sentimenti poveri e non chiediamo nulla al prossimo, ci accontentiamo semplicemente di quello che arriva, offrendogli in cambio il nostro sorriso migliore. Ma tra di noi siamo molto legati, ci capiamo e parliamo la nostra piccola lingua. Le nostre uniche grandi ricchezze ci derivano da grandi tragedie o delusioni, che ci hanno offerto la possibilità di guardare oltre quei drammi, per ritrovare la nostra gioia di stare insieme.

    Il momento che ha cambiato il volto al nostro Friuli è stato il 1976. Da quella data, quel popolo scorbutico ma da sempre unito, ha trovato tutte le sue forze per riunirsi e ripartire più forte di prima. Ad ergersi a simbolo di quel milione di figli della patria è sorto un arco. Una trave massiccia forte e robusta, che poteva contenere al suo interno migliaia di cuori che in quel momento avevano bisogno di pensare a qualcosa di diverso, da quello che poteva essere anche solo una semplice partita di calcio.

    Quei cuori, oggi sono diventati uomini e da quell'arco hanno saputo raccogliere le sue emozioni e la sua forza e trasmetterle ai propri figli. A quel simbolo nessuno ha mai chiesto di dare un nome, quello era semplicemente uno stadio e noi siamo semplicemente il Friuli.

    Detto questo, ora l’Udinese Calcio e il Paron Pozzo, sono attesi a una bella guerra da affrontare. Da una parte ci sono i tifosi, che ormai troppe volte hanno chiuso gli occhi a ‘porcherie’ da parte della società: magliette divise a metà con altre squadre, simboli rappresentativi di Trieste sulla maglia... e a sensazione quella di cambiare il nome da Stadio Friuli a Dacia Arena sarebbe un po’ troppo. Dall’altra parte, però, c’è la Dacia con un bell’assegno in mano e il Comune che sbava alle spalle spingendo per l’accordo.

    Storie poco romantiche, di un calcio che oltre le bandiere è in continuo cambiamento. Non siamo qui a fare la morale a nessuno, il marketing la fa da padrone ormai in ogni campo della vita. Ma se per una volta, si riuscisse a chiudere una porta e lasciare uno spiraglio sul cuore dei tifosi, forse in quell’ufficio di Piazzale Argentina vi ritroverete davanti alla plusvalenza più bella: la gioia della vostra gente.

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