Udinesemania: Iachini e tanti dubbi
Si apre una nuova era, o forse no, ho voluto prendermi qualche giorno per valutare bene la scelta che l'Udinese ha fatto ricadere su Iachini per la guida tecnica della prima squadra. Istintivamente è sembrata a tutti un netto passo indietro della società rispetto al progetto di crescita degli obiettivi e delle ambizioni proclamate a più riprese. Il curriculum professionale di Iachini non fa certo fare voli pindarici ai tifosi, ma qualcosina nell'ultimo periodo è riuscito a far intravedere.
Le ultime due stagioni con il Palermo, avevano dimostrato una buona abilità tattica oltre che psicologica andando a valorizzare potenziali tecnici non indifferenti come quelli di Dybala e Vasquez. Ha vinto il campionato di serie B, con 86 punti, che rimane tutt'oggi un record assoluto, mentre nella prima in serie A, ha chiuso a 49 che è il suo record personale. Le ombre arrivano dopo questa stagione, in cui tra esoneri e incomprensioni le cose non sono filate come dovevano, ma meglio non farsi trarre in inganno solo da questa.
Detto delle qualità espresse negli ultimi anni dalla nuova guida tecnica, dispiace vedere come l'Udinese abbia dato il ben servito a De Canio. Un brutto saluto è il minimo che si può dire, un tecnico che comunque ha dato tanto e salvato la squadra da una situazione drammatica. Il suo legame forte con i tifosi e il modo con cui ha valorizzato i giocatori a disposizione, sono una cosa che a questa società mancava dall'addio di Guidolin. Peccato averla persa in questo modo dopo averla appena ritrovata. Ma tralasciando la guida tecnica, che per certi versi è marginale, chi sarà veramente sotto la lente di ingrandimento è la società, a cui quest'anno non è concesso il minimo errore, soprattutto sotto l'aspetto passionale.
