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  • Udinesemania: il Franchi è una maledizione, bianconeri ancora ko

    Udinesemania: il Franchi è una maledizione, bianconeri ancora ko

    • Nicola Santarossa
    Sono passate ben dodici stagioni dall’ultima vittoria friulana a Firenze: era l’11 novembre del 2007 quando i bianconeri riuscirono ad imporsi sulla Viola, con un 2-1 firmato Di Natale e Quagliarella, intervallato solamente dal pareggio di Pazzini.
     
    Dopo quella gara, l’Udinese ha confezionato ben dodici sconfitte in altrettante partite giocate, se si aggiunge anche quella arrivata nella giornata di ieri: sebbene i ragazzi di Tudor siano usciti dal rettangolo di gioco con zero punti, si può dire che la squadra è scesa in campo con il piglio giusto, schierando un 3-5-2 offensivo, con il rientro di De Paul in mezzo al campo e la fisicità di Okaka e Nestorovski davanti.
     
    È stato proprio il macedone a sbloccare la gara, trovando la prima gioia in bianconero dagli sviluppi di un calcio d’angolo; l’azione, però, favorita da un tocco con il braccio di Opoku è stata rivista al VAR dal debuttante Prontera, che ha deciso giustamente di annullare la rete.
     
    Nonostante il buon pressing portato dai centrocampisti friulani, la solidità difensiva di Ekong e compagni, la giusta lettura del match da parte del mister croato, la gara si è sbloccata, come sempre accaduto nel corso degli ultimi anni, a favore della Fiorentina; nella ripresa, infatti, un insolito e banale errore – il primo con la maglia dell’Udinese – da parte di Mato Jajalo ha regalato ai padroni di casa un calcio d’angolo, sfruttato al meglio grazie al preciso traversone di Pulgar ed il potente stacco di testa di Milenkovic.
     
    I friulani hanno cercato di reagire subito, ma il sinistro di Lasagna – subentrato a gara in corso proprio a Nestorovski – è stato neutralizzato da un miracolo di Dragowski, che ha tolto la palla dall’angolino e negato il pareggio ospite; l’espulsione di Tudor non ha aiutato gli ospiti a trovare il pareggio ed il match è andato via via spegnendosi fino al triplice fischio finale.
     
    A Firenze, nonostante la sconfitta, si è vista tutto sommato una buona Udinese, che ha coperto tutti gli spazi e non ha lasciato giocare le due punte avversarie; Chiesa e Ribery si sono trovati spesso imbottigliati tra le maglie bianconere, senza poter ripartire in contropiede e di conseguenza creare occasioni pericolose. Resta da migliorare la fase offensiva: con sole tre reti all’attivo, l’attacco friulano è il meno prolifico dell’intero campionato, seguito da quello blucerchiato della Sampdoria che ha segnato quattro gol in sette partite.
     
    La sosta arriva forse nel momento più delicato della stagione bianconera: Tudor non avrà a disposizioni numerosi giocatori impegnati con la propria Nazionale e sarà dunque impossibilitato a lavorare con il gruppo al completo; il prossimo avversario sarà il Torino, che a Udine negli ultimi anni è spesso riuscito a portare a casa punti preziosi.
     
    La squadra guidata da Mazzarri vorrà continuare il trend instaurato in Friuli, dopo il pareggio casalingo a reti inviolate conquistato contro il Napoli; entrambe le compagini avranno due settimane di tempo per preparare il match al meglio e studiare le possibili mosse del rispettivo avversario.
     

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