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  • Udinesemania: il mercato alla prova del Friuli

    Udinesemania: il mercato alla prova del Friuli

    • Enrico Casagrande
    Mercato di quantità o di qualità? Difficile da dirsi. Sarebbe più corretto dire di tanta gioventù e poche certezze. E vabbè, i tempi sono questi. Questo il nuovo direttore sportivo, Pradè. Questo il nuovo allenatore, Velàzquez. Questi i nuovi giocatori, tutti o quasi da scoprire.

    Si è scelto un tecnico giovane e senza esperienza in Italia, e quindi non c'è nemmeno troppo da stupirsi del fatto che siano stati inseriti giocatori giovani e con limitate conoscenze dirette del nostro calcio. Ci sta. Dopo l'ultima disastrosa stagione una sterzata, in un senso o nell'altro, andava data.

    Certo, nessuno vietava di provare con qualche profilo più noto, magari già testato più anni in serie A, e magari italiano. Va bene, non esageriamo. Rivoluzione doveva essere, e rivoluzione è stata, con tredici nuovi innesti e diverse incognite. Ma dopo i flop di alcuni vecchi noti del nostro calcio, la direzione intrapresa merita la giusta fiducia.

    In porta la scommessa Musso, proveniente dal Racing, per dare un po' di pepe al ruolo di portiere, più che mai fugace negli ultimi tempi. In difesa Troost-Ekong, dal Bursaspor, è chiamato a rilevare l'eredità dell'ex capitano Danilo, passato non senza qualche 'difficoltà' al Bologna, dopo sette anni a Udine. Pesante, economicamente parlando, l'investimento su Mandragora dalla Juventus, che però si è riservata la recompra. Gran talento, già nel giro della Nazionale maggiore azzurra, con Behrami affianco può fare il salto di qualità nei prossimi due anni. Molto movimento sulla trequarti, con Machis del Granada e Pussetto dell'Huracan, in rampa di lancio per supportare, assieme a Barak e De Paul, il buon Kevin Lasagna. Il quale però non sarà proprio solo, va detto. Vizeu dal Flamengo e Teodorczyk dall'Anderlecht sono pronti a fargli tirare il fiato o in caso ad affiancarlo. E le uscite? Detto di Danilo, salutano tra gli altri Widmer e Jankto che, per motivi diversi, a Udine hanno disatteso le aspettative. Menzione particolare per Alex Meret. Udinese di nascita e di trafila nel settore giovanile. Zero presenze in prima squadra, mezza stagione in A con la SPAL e 25 milioni dal Napoli, con tanto di Karnezis a corredo.

    Se il buongiorno si vede dal mattino, c'è quantomeno da aspettare, visto anche lo scivolone alla prima uscita stagionale con il Benevento, con la Coppa Italia che ha detto ciao ciao. Però visto che di rivoluzione si tratta, e di quelle giovani e coraggiose per di più, bisogna armarsi di pazienza, che è la virtù dei forti. E il successivo pareggio in rimonta sul campo del Parma alla prima di campionato è un buon segnale. Ora le scelte di mercato si preparano ad affrontare la prova del primo match di campionato in casa, contro la Sampdoria

    #Speranza&Pazienza

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