E alla fine... festa Champions. L'Udinese ce l'ha fatta. Ha ottenuto la seconda qualificazione ai preliminari della massima competizione europea ad un anno di distanza da quella del 2011. Un risultato storico e meritato perché, anche se il girone di ritorno non è stato come l'andata in quanto a record di punti e vittorie, l'Udinese è sempre rimasta al vertice della classifica di serie A.

Ha vinto la favola, ancora una volta, quella della provinciale principessa. Quella che premia non solo il campione come Di Natale, ma anche il gregario come Pasquale. Quella che racconta di come un allenatore viva il campionato così intensamente da volersi prendere una pausa. Francesco Guidolin, uomo vero, ha sofferto in questa stagione così tanto da lasciarsi andare ad uno sfogo per abbandonare la panchina. Non lo farà, ma il campanello d'allarme può anche essere letto come la garanzia di una squadra competitiva. Necessaria per affrontare la Champions.

È vero che il mercato dei Pozzo, come ha ricordato Gianpaolo, non prende mai voti alti nei giornali d'estate. Però la famiglia Pozzo ci ha sempre visto giusto. Pereyra, Danil, Muriel, solo per fare qualche nome. Se poi Benatia dovesse andare via, come sembra, o Asamoah o anche Isla, ci sono pronte le contromosse di Gino Pozzo. Insomma, la macchina funziona, il meccanismo c'è, si aspetta solo la prossima stagione e nel frattempo ci si diverte con le voci del mercato.