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  • Ulivieri CM: 'Samp in B fa male, Mazzarri resterà, Juve società da ricostruire'
Ulivieri CM: 'Samp in B fa male, Mazzarri resterà, Juve società da ricostruire'

Ulivieri CM: 'Samp in B fa male, Mazzarri resterà, Juve società da ricostruire'

  • Gianluca Minchiotti

La retrocessione della Sampdoria, il fallimento della Juventus, il caso Mazzarri-De Laurentiis, l'idea dell'Under 21 in B e il futuro dell'Associazione italiana allenatori. Sono questi gli argomenti trattati da Renzo Ulivieri, presidente dei tecnici italiani, nel consueto appuntamento settimanale ai microfoni di Calciomercato.com.

La 37esima giornata di Serie A ha decretato la retrocessione in Serie B della Sampdoria. Quella dei blucerchiati è una stata una stagione davvero incredibile: dai preliminari di Champions League alla caduta nella serie cadetta. La società poteva gestire meglio la stagione?

"Quella della Sampdoria è una retrocessione a suo modo storica, per la dinamica che l'ha contraddistinta: dalla Champions alla B. C'è stato un eccesso di sicurezza fra gennaio e febbraio, con le rinunce a Cassano e Pazzini, poi sono aumentate le difficoltà. La squadra poi ha iniziato a perdere partite su partite e si è trovata con l'acqua alla gola. E' una retrocessione che fa male al calcio italiano".

Un'altra società che sta vivendo una stagione fallimentare, seppur su un piano diverso, è la Juventus degli ex blucerchiati Del Neri e Marotta. Alla fine a pagare sarà il tecnico, ma forse, dopo aver cambiato sei allenatori in cinque anni, l'obiettivo in casa bianconera ora andrebbe orientato sul parco giocatori e sull'organizzazione societaria...

"Con Calciopoli la società ha perso di colpo tutta la sua struttura e non è facile ricostruire una grande organizzazione societaria, ci vogliono anni".

Fra i possibili partenti circola anche il nome di Buffon, che lei conosce bene. Resterà alla Juventus o cercherà fortuna altrove?
"Non lo so cosa farà, ma in ogni caso è ancora un grande portiere e sarà lui a decidere il suo futuro".

Caso Mazzarri-De Laurentiis. Il presidente del Napoli ha ribadito che lui non ha alcuna intenzione di 'liberare' il tecnico: se Mazzarri vuole andarsene deve dirlo e agire di conseguenza. Come finirà?

"Se Mazzarri vuole lesciare il Napoli lo deve fare alle condizioni di De Laurentiis, questo è sicuro. C'è un contratto, se uno vuole romperlo deve pagare per farlo. Credo però che Mazzarri, al quale piacciono le sfide, alla fine cambierà idea e vorrà tentare la sfida, affascinante, di ripetere l'impresa di quest'anno, ancora sulla panchina partenopea, oltretutto con una Champions League in più da giocare".

Continuiamo a parlare di allenatori. Leonardo, in conferenza stampa, ha chiesto al calcio italiano di interrogarsi sui motivi che spingono grandi tecnici stranieri, come Guardiola, Villas Boas e Mourinho, a non voler venire in Italia o a lasciarla. Quali sono questi motivi?

"Il motivo è che il calcio italiano è difficile. E' difficile sul piano ambientale e anche sul piano tattico".

Il calcio spettacolo di Guardiola quindi non sarebbe applicabile in Italia?
"Quel tipo di calcio palleggiato, che è poi il calcio spagnolo, in Italia ha provato a farlo per un certo periodo Rafa Benitez all'Inter, ma con una squadra stanca, dopo il triplete e i Mondiali. Era quindi improponibile portare avanti quel discorso a lungo. In ogni caso, credo che in linea di principio sia possibile farlo".

Il vicepresidente della Figc, Demetrio Albertini, ha rilanciato l'idea di Cesare Prandelli: una Under 21 azzurra in B, per far giocare con più continuità i giovani talenti italiani. E' d'accordo?

"Secondo me è una buona idea. Il futuro e la missione del calcio italiano devono essere quelli: creare tutte le condizioni possibili per far giocare, crescere ed emergere i giovani".

Da presidente dell'Assoallenatori, come giudica l'avvento di Damiano Tommasi a capo dell'Aic, il sindacato dei calciatori?
"E' un ricambio naturale, un ricambio che si doveva fare dopo tanti di ottima gestione da parte di Sergio Campana. Speriamo che la collaborazione fra le due componenti, giocatori e allenatori, possa continuare con reciproca soddisfazione come negli ultimi anni. Quella del cambiamento è una strada che anche l'Assoallenatori dovrà prendere. Fra un anno e mezzo scadrà il mio mandato come presidente e poi sarà giusto lasciare spazio ad altri".

 

 

 

 

 

 


 


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