Un cappuccino con Sconcerti: Fiorentina, viva Iachini e il suo calcio alla Simeone
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C’è molta meraviglia per la conferma di Iachini sulla panchina della Fiorentina. Si dice sia portatore di un calcio vecchio. Può darsi. Non discuto le decisioni di un presidente che ha messo trecento milioni di euro in pochi mesi, non sarebbe corretto. Sono fondamentalmente affari suoi. Mi piace parlare di calcio. Iachini giocherà in base ai giocatori che avrà. Le sue squadre stanno chiuse ma portano avanti cinque o sei giocatori per volta. Questa è comunque modernità. Non mi interessa discutere chi sia il migliore il più moderno. Semplicemente dico che Iachini gioca come molti altri in Europa, sugli spazi alle spalle dell’avversario e sull’incrocio di molti elementi in fase di attacco. Nessuno sa come vincere, molti ci provano. E non c’è nemmeno modernità. L’arte non esiste lontano da chi l’osserva. Decidiamo noi quello che esiste, ognuno per sé. Infatti Guardiola non vince sempre, nemmeno Conte, nemmeno Sarri. E allora lasciamo che la vita faccia il suo corso, senza pretendere di sapere noi dove già è destinata ad andare. Viva Iachini e la libertà del calcio, qualunque sia.