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  • Un cappuccino con Sconcerti: la Champions dimostra che il problema non sono gli arbitri e il Var, ma noi italiani

    Un cappuccino con Sconcerti: la Champions dimostra che il problema non sono gli arbitri e il Var, ma noi italiani

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Il colpo del Milan riesce a tenere in gioco tutte le squadre italiane. Juve e Inter sono qualificate, Atalanta e Milan sono in corsa. L’altra faccia della notizia è che nessuna italiana è in testa al girone. Le squadre inglesi sono in testa quattro su quattro, stanno lasciando posizioni spagnole e tedesche. L’Ajax è a punteggio pieno, ricordi imprevisti e molto lontani. Il Lille raddoppierà forse la qualificazione scontata del Psg. Le questioni economiche, che diventano sempre questioni tecniche, stanno cambiando gli equilibri anche in Champions. Ma quello che rispetto al nostro campionato si nota di più è il diverso modo di arbitrare.

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    Lo sappiamo da tempo, ora si nota di più. I nostri cronisti televisivi hanno chiesto cartellini gialli inutilmente, gli arbitri facevano continuare. Pochissimi gli interventi del Var. In Italia ci siamo abituati a un gioco continuamente interrotto e ancora di più discusso. Prima chiedevamo la moviola, ora abbiamo il Var , l’ingranditore e il fermo immagine. Cioè ci siamo inventati la moviola della moviola della moviola senza riuscire a toglierci un dubbio. E senza che nessuno si chieda mai se per caso il problema non siano gli arbitri, ma si sia direttamente noi.

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