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  • Un cappuccino con Sconcerti: la Juve non vorrebbe cedere De Ligt, ma è finita l’epoca in cui i club potevano scegliere cosa fare

    Un cappuccino con Sconcerti: la Juve non vorrebbe cedere De Ligt, ma è finita l’epoca in cui i club potevano scegliere cosa fare

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Leggo che la Juve non vorrebbe cedere De Ligt. E lo capisco. Perché dovrebbe volerlo cedere? De Ligt è fra i migliori centrali al mondo. Ma il problema da tempo non è più quello che vuoi fare, ma quello che puoi. Il mercato della Juve è fatto di ricuciture, un tempo si sarebbero chiamate toppe, sia pur lussuose. Oggi, davanti alla povertà, si assume un linguaggio più decoroso. Il progetto è però vincere subito. Oggi nessuno in Italia può permettersi un progetto a lunga scadenza. O non avete ancora capito in che situazione siamo?

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    In generale nel mercato mondiale, cifre Fifa, solo il 12% dei trasferimenti avviene a tempo indeterminato, cioè pagando il cartellino. Il 20% avviene in prestito e il 68% dei trasferimenti sono con giocatori a costo zero. Ha quindi pochissima importanza quello che una società vuole fare. E’ decisivo solo quello che una società è in grado di fare. De Ligt è puro contante e ha il vantaggio di essere un difensore, cioè uno dei ruoli più sostituibili della squadra. Il problema è trovare un acquirente all’altezza. Le società in Europa sono sempre le stesse, tre-quattro, non di più. Questo è il vero problema.

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