Un cappuccino con Sconcerti: Milan, Maldini firma ma gli americani hanno ragione a non avere fretta

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Non so perché quando c’è una trattativa tra la società e un suo dirigente, tutti stanno dalla parte del dirigente. E’ successo con Italiano, con Totti, sta accadendo con Maldini. Si pretende venga fatto tutto e subito. Nessuno sa bene cosa chiedano le parti, ma tutti hanno già scelto. In casa d’altri e con i soldi degli altri.Ascolta "Milan, Maldini firma ma gli americani hanno ragione a non avere fretta" su Spreaker.
Credo proprio che Maldini a ore firmerà il suo legittimo contratto con il Milan, ma è un diritto reciproco ascoltare i progetti, definire le autonomie, conoscere i criteri di giudizio. Trattare non significa non volersi, è il contrario. Significa cercare un accordo che si vuole in due. Dobbiamo capire che il calcio oggi è cambiato perché sono cambiati i proprietari.
Gli americani non fanno gestire i propri soldi agli altri. Delegano su scouting, scelte, trattative, ma tutto deve essere riportato a loro. Questo può allungare i tempi, disturbare qualcuno che è già un bravissimo operatore, ma non parla con soldi suoi. Il calcio sarà anche globale, da noi oggi è soprattutto verticale. Sulla cima ci sono imprenditori americani che intendono il calcio come un lavoro. Deve avere amore, competenza, guadagno e gerarchie che ogni lavoro pretende. Non so se sia un bene, ma è il mondo reale.
E bravo Sconcerti. Maldini si faccia un bagno d'umiltà ed eviti, la prossima volta, uscite improvvide come l'intervista alla Gazza. Una scelta, quella dell'intervista, davvero biasimevole e sciocca, conoscendo, poi, come Elliott valuta certi atteggiamenti. E la piantino i tifosi di santificare Maldini; se non ci sarà lui, verrà qualcun altro. Il bene supremo è il Milan, non Maldini, né Massara, né Elliott. Ma è Elliott che sgancia la grana, quindi o si adegua o sbaracca. Mi sembra lineare.
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