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  • Un cappuccino con Sconcerti: nella ripartenza dell’Inter c’è anche l’evoluzione di Inzaghi

    Un cappuccino con Sconcerti: nella ripartenza dell’Inter c’è anche l’evoluzione di Inzaghi

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    E’ cambiato anche Inzaghi, non solo l’Inter, in questo finale di campionato. E’ sempre stato affezionato alla stessa idea di squadra, pochissime sorprese. E si è ritrovato sbalzato dalle idee nuove che Pioli e Spalletti trovavano giornata dopo giornata. Pioli ha cercato Messias e inserito Kessie accanto a Tonali-Bennacer, si è inventato Kalulu nel deserto. Spalletti per cambiare ritmo al Napoli ha tolto Insigne e Zielinski, ha trovato Lobotka. Ora comincia a sorprendere anche Inzaghi.



    Una delle chiavi della partita con la Roma è stata l’esclusione di Bastoni sostituito con Dimarco, una spinta offensiva più marcata. Senza avversario diretto, Dimarco ha sorpreso spesso sia Karsdorp che Mkhitaryan, aiutando Calhanoglu ad avere libertà. Inzaghi non ha mai giocato così, credo sia stata la prima volta che ha impiegato due esterni offensivi, Dumfries e Perisic, più un difensore di attacco come Dimarco. C’è stata nuova malizia anche nel modo in cui ha affrontato la Roma. Per mezzora l’ha quasi soltanto aspettata, le ha fatto credere di poter giocare alla pari. Poi ha cambiato ritmo di colpo e l’ha travolta. In una stagione così equilibrata sono questi pensieri abili a fare la differenza. A Inzaghi mancavano un po’. Ora non più.

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