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  • Un cappuccino con Sconcerti: sarebbe normale fermare il calcio, ma ovunque ci sono gli stessi problemi. Si può forse chiudere il mondo?

    Un cappuccino con Sconcerti: sarebbe normale fermare il calcio, ma ovunque ci sono gli stessi problemi. Si può forse chiudere il mondo?

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Sappiamo tutti che sarebbe normale sospendere il campionato. Ci sono il 22-25 per cento di contagiati in questo momento. Persone, atleti che per lavorare devono frequentarsi e toccarsi. Ma sappiamo che qualcosa del genere succede in molti altri posti di lavoro, compresi quelli che ancora ci portano il mangiare ogni giorno sulla tavola come se niente fosse. E non possono essere chiusi. La risposta chiara, quella che tutti cercano, sarebbe evitare i contatti perché Omicron ti prende guardandoti. La risposta chiara sarebbe chiudere il mondo. Abbiamo salvato il Natale lasciandolo aperto, ora condanniamo l’inizio dell’anno a prendersi le conseguenze.

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    La chiarezza che cerchiamo esiste già e la conosciamo, comanda il virus. Non è la piccola Italia a contagiarsi, quella che ha cattivi politici, cattivi insegnanti, cattivi studenti, quella che vuole tutto dallo Stato e si lamenta perché lo Stato non sa darglielo. Qui è tutto il mondo a non avere soluzioni, a usarle come può, quando può. Vi sembra ci sia confusione per strada, nel calcio, nel governo? Bene, avete ragione. E’ un vero casino.  La novità è che stavolta non sappiamo nemmeno a chi dare davvero la colpa. Siamo tutti uguali. Tocca starci. 
     

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