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  • Un 'caso Wallace' al Milan

    Un 'caso Wallace' al Milan

    Un deja vu dalla parti di Milano, un attore arrivato per essere protagonista finito per fare la comparsa. Che sia Inter o Milan poco cambia, i giocatori che il Chelsea manda in Italia in prestito per giocare con continuità (oltre che sulla carta per fare un 'favore') si fanno un anno di vacanza, si comprano qualche vestito firmato e poi tornano a Londra, senza lasciare segni indelebili. E' successo l'anno scorso con Wallace, si sta ripetendo in questa stagione con van Ginkel, quasi mai preso in considerazione nonostante qualità indiscutibili. Due potenziali valori aggiunti che ricorderanno l'esperienza milanese solo per il Duomo e le vie della Moda piuttosto che per le presenze a San Siro.

    NUOVO MAICON -  Quattro presenze tra Serie A e Coppa Italia, per un totale di 133 minuti, questo il bilancio del terzino destro brasiliano classe 1994 con la maglia dell'Inter. Il Chelsea per strapparlo al Fluminense e alla concorrenza agguerrita due anni fa investì oltre 2 milioni di sterline, dopo il prestito fallimentare in nerazzurro Mourinho l'ha spedito a farsi le ossa in Olanda, nel Vitesse, società satellite dei Blues. In Eredivisie il 'nuovo Maicon', come viene etichettato in Brasile, ha giocato 8 volte trovando il gol conro il Dordrecht, segno evidente che tanto scarso non è.

    DESIDERATO - E' l'aggettivo giusto per definire van Ginkel. Almeno fino al primo settembre, giorno di chiusura del calciomercato. Perchè dopo una corte spietata, dopo aver sconfitto lo scetticismo iniziale dell'olandese, il Milan ha deciso di non farlo giocare, anche in assenza di Montolivo o de Jong. Solo 30 minuti ad Empoli, poi il nulla. Anche questa sera, per l'ottava volta in stagione, si siederà in panchina a guardare. E a chiedersi per quale motivo ha scelto di perdere un anno della sua carriera a Milano.
     

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