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  • Un consiglio per il Milan: prenda Giampaolo, ma con accanto Wenger!

    Un consiglio per il Milan: prenda Giampaolo, ma con accanto Wenger!

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Se non ha già scelto Jardim che, peraltro rivendica il contratto con il Monaco, Ivan Gazidis brancola nel buio. E’ arrivato da qualche mese nel calcio italiano e ha fatto intorno a sé il deserto. Con chi si confronta l’onnipotente amministratore delegato dopo che se ne sono andati Leonardo e Gattuso, mentre Paolo Maldini sfoglia la margherita?

    Domanda inquietante all’interno di una società che sta per vivere il terzo ribaltone in meno di due anni e non ha ancora deciso cosa fare da grande. Sarà che grande non lo è più, sarà che le idee sono poche e confuse, ma essere senza direttore sportivo e allenatore alla fine di maggio non mi sembra incoraggiante. Si dirà: e la Roma, allora? Vero, ma pensavamo che, almeno da questo punto di vista, Milano e il Milan fossero più avanti di un club battuto dal vento della contestazione che soffia impetuoso e spettina anche le più elementari certezze. Certo, forse non è un caso che Milan e Roma siano in mano a proprietà straniere e che la percezione della realtà, rispetto ai bisogni reali, risulti rallentata.

    Non nomino la Roma invano. Perchè almeno due nomi di allenatori sui quali si stanno muovendo i giallorossi sono gli stessi che, in pura teoria, interessano al Milan. Il primo è Gian Piero Gasperini, il secondo è Marco Giampaolo. Gasperini, però, faticherà, sempre che ci riesca, a liberarsi dall’Atalanta, mentre più agevole, almeno così sembra, il distacco di Giampaolo da Ferrero.

    Non so come andrà a finire, ma personalmente vedrei benissimo Giampaolo al Milan. Sia perché è maturo per una piazza importante, sia perché ha l’ambizione e la preparazione per lavorare in un grande club. Si dice, poi, anche che Gazidis abbia intenzione di ricalcare per il Milan il modello Arsenal. Ovvero una quota considerevole di buoni giocatori da far crescere, valorizzare e, se del caso, vendere magari all’estero.

    Questo schema piacerà poco ai tifosi rossoneri, ma al momento è l’unico plausibile per uscire al più presto dalle pastoie del fair play finanziario. Tra l’altro non è che in questi anni l’Arsenal sia diventato un club di secondo piano (è in finale di Europa League, vincendo la quale, approderebbe anche in Champions), si tratta solo di una società che ha varato una rivoluzione morbida. Accanto ad alcuni grandi giocatori, ci sono ragazzi del vivaio (ma il Milan è meglio che lasci perdere visto che la sua Primavera è appena retrocessa in B) e qualche elemento di sicura prospettiva.

    Tuttavia l’architetto di questa costruzione non era Gazidis (uomo di conti), ma Arsene Wenger (uomo di visioni e di campo). Da allenatore ha vinto poco, è un uomo algido e sprezzante, è fermo da anno e nella vita calcistica vorrebbe fare altro.

    Ecco perché azzardo un’ipotesi: e se fosse lui il sostituito di Leonardo con Maldini al suo fianco? Nessun dubbio sulla competenza di Wenger, ma la sua figura potrebbe condizionare il lavoro di un allenatore? Io penso di no, perché Wenger sa stare al posto suo e Giampaolo, sempre che fosse lui il prescelto, possiede una personalità così spiccata da non avvertire pressioni.

    Non sembra, ma l’attuale allenatore della Samp, ha una carriera macchiata da molti esoneri e, però, contrassegnata anche da scelte significative, come quando preferì il licenziamento piuttosto che tornare da Cellino che lo aveva esonerato a Cagliari.

    Espressa la mia preferenza per Giampaolo, non posso certo negare che anche la soluzione Gasperini sarebbe intrigante. Anzi, dal punto di vista del gioco unito ai risultati, Gasperini ha fatto certamente meglio di Giampaolo. Il terzo posto dell’Atalanta in campionato, la finale di Coppa Italia persa per colpa dell’arbitro e del Var, una squadra che si sa esprimere tenendo costantemente l’iniziativa, lo hanno eletto, almeno secondo me, a miglior allenatore della stagione. Piuttosto su di lui pesa un carattere non facile e il precedente negativo con l’Inter. Ma questo Milan sarebbe diverso dall’Inter morattiana e Gasperini potrebbe godere di un credito straordinario presso la tifoseria.

    Comunque, laddove l’Atalanta lo lasciasse partire, credo che la Roma sarebbe in vantaggio sul Milan. In casa rossonera per ora si registra solo una diaspora in cui vittime e congiurati fanno la stessa fine. E il futuro resta di piombo.

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