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  • Un'ora con le riserve, ci vuole la Roma dei titolari per battere lo Young Boys

    Un'ora con le riserve, ci vuole la Roma dei titolari per battere lo Young Boys

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi

    Un’ora di allenamento, mezz’ora di partita vera. Alla Roma è bastata per vincere a Berna e a balzare subito in testa al suo girone e di Europa League. E’ successo quando Fonseca ha schierato la Roma vera al posto di quella di riserva, messa in campo all’inizio. Era sotto di un gol, ha rimontato con le reti di Bruno Peres e Kumbulla, ma gli assist sono stati di Dzeko e Mkhitaryan, entrati nel secondo tempo, quando i giallorossi avevano preso la partita in mano e messo sotto gli svizzeri. 

    NOVE NUOVI - Non si poteva chiamare nemmeno rivoluzione, era proprio tutta un’altra cosa. La Roma che aveva schiantato il Benevento (5-2) nell’ultima di campionato aveva lasciato il posto a un‘altra Roma. Fonseca non si era accontentato delle mezze misure, ne aveva messi fuori 9 su 11 lasciando i soli Cristante e Pedro a legare la formazione italiana a quella europea. La Roma era un tentativo di squadra, poco compatta e per niente organizzata. Ha faticato a ritrovarsi pur di fronte a un avversario non certo di eccelso livello. Lo Young Boys era comunque più organizzato, con due riferimenti centrali, Sierro e soprattutto Rieder, assai efficaci. Giovanissimo (classe 2002), titolare della Under 20 della Svizzera, Fabian Rieder è andato a prendersi un rigore subendo un fallo assai lieve, poco oltre il limite dell’area, di Cristante che ha toccato il ragazzino con l’anca. Rigore fischiato dall’arbitro spagnolo Del Cerro Grande e realizzato dal camerunense Nsame. 


    ROMA SPAGNOLA SENZA GIOCO - La Roma era inferiore allo Young Boys anche sul piano fisico, gli svizzeri vincevano i contrasti e arrivavano quasi sempre per primi sulla palla. Cristante e Villar (mai visto lo spagnolo) non riuscivano a sostenere la manovra, sulle fasce né Karsdorp a destra né Bruno Peres a sinistra spingevano per garantire qualche rifornimento a Borja Mayoral, il cui debutto da titolare è trascorso con 58 minuti senza uno spunto e soprattutto senza un tiro in porta. Era una Roma spagnola solo nella formazione (Pau Lopez, Pedro, Villar, Carles Perez e Borja Mayoral nell’undici titolare) e soprattutto era la più giovane (età media 26 anni e 251 giorni) fra quelle schierate da Fonseca in questa stagione. Proprio uno degli spagnoli, Carles Perez, si è costruito da solo l’unica occasione romanista del primo tempo con uno spunto abbastanza simile a quello che lo aveva portato al fantastico gol contro il Benevento: al limite dell’area ha saltato prima Rieder, poi in tandem Zesiger e Lustenberger e solo all’ultimo istante lo stesso Zesiger in recupero gli ha deviato la palla in angolo. E’ stato l’unico cenno di vita della Roma in un primo tempo brutto, molto brutto: appena due conclusioni a lato dei giallorossi, una di più (rigore compreso) dello Young Boys. 

    LA VERA ROMA - All’inizio del secondo tempo Fonseca ha corretto almeno una fascia, quella di sinistra, mettendo Spinazzola al posto di Karsdorp, con Bruno Peres spostato a destra. E Spinazzola ha impiegato meno di 60 secondi a farsi vedere nell’area svizzera. La Roma ha cercato di velocizzare l’azione ma senza mai raggiungere Borja Mayoral, che ha pure sbagliato qualcosa per conto proprio. Così, dopo meno di un quarto d’ora, Fonseca lo ha tolto, insieme a Villar e Pedro per ricomporre una Roma più vicina a se stessa, una Roma quasi vera con Dzeko, Mkhitaryan e Veretout. I giallorossi erano preoccupati e nervosi, l’arbitro spagnolo Del Cerro Grande ha cercato di calmarli con una mezza dozzina di gialli e a Bruno Peres è andata pure bene perché la manata, a palla lontana, rifilata a Maceiras, era da rosso. 

    GLI ASSIST DEI BIG - La differenza tecnica e di personalità, ovviamente a favore della Roma, è apparsa subito evidente. E’ stato un lancio del “regista” Dzeko a mettere Bruno Peres davanti a Von Ballmoos, uscito in ritardo e battuto da una conclusione precisa dell’esterno brasiliano, fino a quel momento uno dei peggiori in campo. Subito dopo il gol, Fonseca ha fatto entrare Pellegrini al posto di Juan Jesus (con Cristante arretrato al centro della difesa a tre). C’era ancora tempo per vincerla e con i cambi la Roma c’è riuscita. E’ stato un altro dei titolari appena entrati, l’armeno Mkhitaryan, a mettere sulla testa di Kumbulla la palla del 2-1. Per l’ex veronese era la prima rete in giallorosso. Davanti alla Roma vera lo Young Boys è scomparso, sul piano tecnico non c’era più confronto, anche se gli svizzeri, forti di una bella condizione fisica, hanno avuto l’ultima occasione con Elia, entrato da poco: Pau Lopez ha fatto la paratona della serata



    IL TABELLINO:

    Young Boys-Roma 1-2 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 14′ Nsame, 69′ Peres, 73′ Kumbulla.

    Assist: 69’ Dzeko, 73’ Mkhitaryan.

    Ammoniti: 39′ Karsdorp, 50′ Fazio, 52′ Zesiger, 56′ Jesus, 58′ Villar, 61′ Peres, 76′ Mambimbi, 81′ Gaudino.

    Young Boys (3-4-3): Von Ballmoos; Burgy, Lustenberger, Zesiger; Hefti, Rieder (70′ Aebischer), Sierro ( 80′ Gaudino), Maceiras; Ngamaleu (65′ Mambimbi), Nsame (80′ Siebatcheu), Fassnacht (65′ Elia). All. Gerardo Seoane.  

    Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Jesus (70′ Pellegrini), Fazio, Kumbulla; Karsdorp (45′ Spinazzola), Villar (59′ Veretout), Cristante, Bruno Peres; Carles Perez, Pedro (59′ Mkhitaryan); Borja Mayoral (59′ Dzeko). All. Paulo Fonseca.

    Arbitro: Carlos del Cierro Grande. 


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