Calciomercato.com

  • Una giornata storica in ogni caso: il Milan di Maldini più forte nel gruppo e nei singoli, ma quello del '9' è un problema

    Una giornata storica in ogni caso: il Milan di Maldini più forte nel gruppo e nei singoli, ma quello del '9' è un problema

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Quella di ieri a Spezia sarebbe stata una giornata storica in ogni caso. Indipendentemente dal risultato finale. Il motivo è racchiuso in un solo cognome e nell’incredibile epopea di una famiglia sinonimo di Milan ininterrottamente da 70 anni e tre generazioni. Nella storia del calcio mondiale non esiste nessun legame paragonabile a quello della famiglia Maldini con i colori rossoneri. Ieri, per la prima volta, il nipote di Cesare e il figlio di Paolo è stato titolare in campionato e ha addirittura segnato di testa il gol del vantaggio del Milan. Il gol di Daniel sarebbe potuto essere l’unico della giornata ligure se non fosse arrivato il pareggio spezzino con la deviazione di Tonali sul tiro di Verde.

    Molto “leggero” il centrocampista lodigiano
    nell’opporsi alla conclusione avversaria, ultimo episodio di una serie di rischi eccessivi corsi dalla difesa rossonera dopo il gol del vantaggio. Ma, dopo il gol dei bianconeri che sembrava incanalare la partita sul pareggio, è venuto fuori lo spirito del Milan che ha messo all’angolo l’avversario fino a trovare il quarto gol stagionale di Brahim Diaz su splendido assist di Saalemakers. Uno spirito da grande squadra, pur avendo in campo una formazione a dir poco rimaneggiata. Una voglia di vincere a tutti i costi, che era quella del Milan dei tempi di Paolo Maldini calciatore e che l’ex capitano, pian piano e con l’aiuto di Ibra e Pioli è riuscito a inculcare nella squadra. Una squadra che tecnicamente non è molto più forte di quella di due anni fa, ma che ha acquisito una sicurezza, una soliditá difensiva e una fluidità di gioco che ne fanno una seria pretendente allo scudetto.

    A La Spezia il Milan non ha incantato dal punto di vista del gioco, soprattutto nel primo tempo, quando si è visto in campo un irriconoscibile Giroud. Pioli ha coraggiosamente applicato un amplissimo turnover pur essendo consapevole di non avere una rosa lunghissima con le riserve all’altezza dei titolari. Ciononostante ha preferito far tirare il fiato a molti di coloro che martedì affronteranno in Champions l’Atletico Madrid, pur rischiando di lasciare un paio di punti in Liguria. Il coraggio di Pioli e la fiducia dimostrata nei confronti delle seconde linee sono stati premiati. Il Milan ha vinto la classica partita “sporca”, di quelle che magari anche l’anno scorso si pareggiavano. La crescita della mentalitá del gruppo intero è palpabile e anche i miglioramenti dei singoli si vedono a occhio nudo. Saelemaekers è passato dall’essere uno che non sapeva stoppare un pallone al miglior assist-man della squadra. Kalulu ha confermato di essere un terzino di tutto rispetto, con grande propulsivitá offensiva. Brahim Diaz non è più uno scarto “leggerino” del Real Madrid, ma uno che entra e risolve le partite con il piglio del trascinatore. Lo stesso Leao, che pure si è mangiato un paio di gol, riesce a mantenere una grande continuitá di prestazione in tutto il tempo in cui è impiegato. Insomma la crescita del gruppo e dei singoli è evidente.

    L’unica nota negativa dell’ottimo Milan di questo inizio stagionale è rappresentata dal ruolo del centravanti, un elemento che su queste pagine ravvisavamo fin da quest’estate. Ibra ha giocato 30 minuti su 6 gare ufficiali e non si sa quando potrà rientrare; lui stesso in un’intervista, per la prima volta, si ricorda di non essere “Superman” e avvisa tutti che quest’anno non riuscita a giocare molte partite a causa dei noti problemi fisici. Giroud, dopo l’exploit dell’esordio di San Siro, ha accusato qualche problema fisico, complice anche il Covid. Ma al di lá di questo bisogna sempre tenere in considerazione che il francese, al Chelsea, non era titolare da almeno 3 anni. E di primavere ne ha già viste 35. La terza chance per quel ruolo è rappresentata da Pellegri che anche a Spezia ha dimostrato di non essere ancora pronto per quella maglia pesante. Non a caso, martedì contro l’Atletico Pioli sará costretto a riproporre Rebic nel ruolo di punta centrale. La domanda è: fino a quando il Milan potrá fare a meno di un vero centravanti titolare e di sopperire alla sua mancanza attraverso un gioco efficace e spumeggiante come sta facendo in queste prime partite?

    Altre Notizie