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  • Varese in lutto:| Seveso muore a 49 anni

    Varese in lutto:| Seveso muore a 49 anni

    Il grande Angelone del Varese è volato in cielo. Il bomber più possente e prestante della centenaria storia biancorossa è stato vinto, nella giornata di ieri, da un male incurabile che lo ha portato via prima di compiere 49 anni. Angelo Seveso rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi e non solo perché aveva permesso, a suon di gol (18), il ritorno fra i professionisti della squadra, nella stagione 1993-94. Ma perché, come ha detto il grande Mario Belluzzo, che lo aveva allenato in biancorosso, Angelone aveva «il corpo di un gigante e l'anima di un poeta». Insomma, «era forte e sensibile allo stesso tempo», sottolinea Belluzzo che ricorda il suo primo giorno al Varese: «Ci siamo incontrati nel cerchio di centrocampo del Franco Ossola e lui mi ha guardato dicendo che se avrebbe colto la traversa della porta avremmo vinto il campionato. A freddo, senza neppure scaldarsi, ha scagliato un prepotente tiro che è andato a colpire proprio la traversa». Era un grande professionista che preferiva, però, giocare fra i dilettanti: «Angelone - spiega Belluzzo - era eccezionale: è stato fondamentale per la rinascita del Varese grazie ai suoi gol ma anche alla sua personalità. Aveva sempre il sorriso sulle labbra e si rivelava ottimista in qualunque circostanza. Era il giocatore ideale di ogni allenatore. Avrebbe potuto fare la differenza anche fra i professionisti ma preferiva militare nelle squadre di serie D per poter conciliare il calcio con la sua professione in banca». Oltre che con il Varese, Seveso ha vinto campionati con Telgate, Lecco, Corsico, Legnano, Gallaratese e Atletico Milan. Il pallone era la sua vita e di recente era stato alla guida del Real Milano, squadra di Eccellenza. I funerali si terranno lunedì prossimo alle 10.30 nella chiesa di San Bartolomeo a Brugherio. Ci saranno tante persone che gli hanno voluto bene. Come Vito Romaniello, giornalista e memoria storica del calcio nostrano che ci ha regalato queste belle immagini: «Ho ancora negli occhi il sorriso solare di Angelone, abbracciato con i giovani biancorossi, per cui è stato un grande maestro, dopo la vittoria della coppa Italia dilettanti nel 1994. E non posso dimenticare quanto aveva fatto sudare Maldini e Costacurta in amichevole con il Milan: i due campioni faticavano a contenere le sue giocate. Appena arrivato a Varese, il mitico magazziniere Diego Cendaroni non era riuscito a trovare una maglia adatta a lui che era alto due metri e pesava cento chili senza neppure un filo di grasso». E proprio le lacrime del «Cenda» - che da settimane si preoccupava per la salute del Bomber con la maiuscola - fanno capire quanto è stato importante per i colori biancorossi il gigante buono Seveso. L'Angelone del Varese che ora è in cielo.

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