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  • Venezia in serie A, ce lo porta il Doge Bocalon

    Venezia in serie A, ce lo porta il Doge Bocalon

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Il Venezia è la ventesima squadra del campionato di Serie A 2021-22. Torna fra le grandi diciannove anni dopo l'ultima volta, dopo un ventennio di amarezze, fallimenti, retrocessioni, compresa la Serie D. In quell'ultimo campionato il Venezia, allora di Zamparini, cambiò tre allenatori, da Cesare Prandelli a Sergio Buso ad Alfredo Magni. Stavolta è stato un ragazzone di 38 anni, Paolo Zanetti, a riportarlo in A. Meriterebbe ancora di allenarlo. 
    Ci è arrivato con grande sofferenza, giocando in 10 per un'ora e pareggiando la sfida col Cittadella in pieno recupero con un giocatore di casa, Riccardo Bocalon. Lo chiamano "Il Doge di Venezia"
    e il suo gol è stato il degno finale di una stagione fantastica. Lui in lacrime ha detto alla fine: "Abito a 10 minuti da qui, nessuno può capire". 
    Il Cittadella ancora una volta ha chiuso con i play-off. Con amarezza ma con grande dignità e con incredibile professionalità. Resta un modello di calcio. 

    IL PRIMO REGALO DEL VENEZIA... - Tutta la partita è stata in salita per il Venezia. Il Cittadella ha iniziato a cento all’ora e non ha mai mollato la presa. Per ritmo, intensità, velocità e aggressività si può avvicinare al Verona e con queste qualità ha messo sotto la squadra di casa, rimasta a lungo schiacciata nella propria metà campo. Ma per passare in vantaggio, la squadra di Venturato ha dovuto beneficiare di un brutto errore di Ceccaroni: sul passaggio verticale di Iori, lento e ben leggibile, il difensore centrale del Venezia si è scansato, pensando (da ottimista) che dietro, in area, non ci fosse nessuno. Un difensore non può mai essere ottimista e Proia, che nel frattempo Molinaro aveva abbandonato al suo destino pensando anche lui (altro ottimista) che Ceccaroni avrebbe spazzato via, ha avuto il tempo di girare la palla in rete. 

    ... E IL SECONDO - Ma peggio di Molinaro, e perfino di Ceccaroni, ha fatto il terzino destro Mazzocchi che ha preso il primo giallo al 35'04" e il secondo al 35'51", stabilendo probabilmente un record. Primo fallo (maglia trattenuta) su Proia, secondo fallo (sgambetto) su Donnarumma, che era marcato anche da Aramu. Ancora più assurda la dinamica: Mazzocchi è scattato a cinque-sei metri di distanza da Donnarumma, l’ha puntato e l’ha steso. Non c’era nessuna ragione al mondo per commettere quel fallo. Orsato, mostrandogli il rosso, gli ha detto: "Mazzocchi, quella è una scarpata, altrimenti non ti ammonivo". Zanetti ha tolto Aramu per far entrare un terzino di ruolo, Ferrarini, e il Venezia si è schierato col 4-4-1. Anche in parità numerica, era stato il Cittadella a guidare la partita, magari senza creare troppi pericoli, ma tenendo sempre dietro il Venezia. La squadra di casa era arrivata alla conclusione solo con un bel sinistro di Aramu parato da Kastrati, mentre nel Cittadella il giovane centravanti Tsadjout era sempre insidioso. 

    L'ERRORE DI ORSATO E IRRATI - Mancava un gol al Cittadella per una promozione storica e la sua pressione è ancora aumentata a inizio ripresa. Dopo meno di un’ora di partita Zanetti ha cercato ravvivare il centrocampo con le energie di Fiordilino e Johnsen e in effetti i cambi hanno avuto il merito di alleggerire un po' la pressione grazie agli strappi sulle due corsie esterne, soprattutto dalla parte del giovane norvegese. Al 20', Orsato ha preso una decisione che le immagini non hanno certificato, anzi. Tant'è vero che non si spiega perché uno specialista come Irrati, al Var, non lo abbia richiamato, a meno che l’arbitro di campo non gli abbia garantito di aver visto bene, quando invece non aveva visto bene: nella sua area Donnarumma ha trattenuto Modolo per la maglietta, l'arbitro di Schio è corso ad ammonire per simulazione il veneziano che urlava la sua innocenza: "Mi ha tenuto per la maglia". E questo, infatti, hanno mostrato
    le immagini, la maglia di Modolo che si è allungata e non solo per un attimo. Invece del rigore, il giallo. 


    IL DOGE DI VENEZIA - Il finale è stato appassionante, con una tensione alle stelle, il Cittadella attaccava senza troppa lucidità, il Venezia si difendeva in nove, si battevano tutti per un centimetro di campo. Poi il lampo, al terzo dei 4 minuti di recupero. Quando Maleh, già acquistato della Fiorentina e lasciato in prestito al Venezia, ha conquistato palla a metà campo ed è partito in contropiede abbiamo pensato alla cosa più banale: ora va sulla bandierina. E invece questo ragazzo talentuoso ha alzato gli occhi e di sinistro ha piazzato una palla fantastica per Riccardo Bocalon, entrato al posto di Forte. Ha 32 anni, è veneziano, lo chiamano il Doge e proprio lui, con un tocco sotto su uscita di Kastrati, ha fatto l’uno a uno, ha pareggiato la partita e conquistato una fantastica e meritata promozione. Poi tutti in campo e Venezia in festa. 

    IL TABELLINO:
    Venezia-Cittadella: 1-1 
    VENEZIA (4-3-3): Maenpaa 6; Mazzocchi 4 Modolo 7 Ceccaroni 5,5 Molinaro 6; Crnigoj 6 (31' st Cremonesi 6) Taugourdeau 6 (10' st Fiordilino 6,5) Maleh 6,5; Aramu 6 (38' pt Ferrarini 6) Forte 6 (31' st Bocalon 8) Di Mariano 6 (10' st Johnsen 7). Allenatore: Zanetti 7. 
    CITTADELLA (4-3-1-2): Kastrati 6; Ghiringhelli 6 (20' st Pavan 6), Perticone 6 (20' st Frare 6) Adorni 6 Donnarumma 6; Vita 6 Iori 6,5 Branca 6; Proia 7 (20' st Gargiulo 5,5); Tsadjout 6 (37' st Rosafio 5,5) Beretta 5,5 (32' st Ogunseye sv). Allenatore: Venturato 6. 
    ARBITRO: Orsato di Schio 5,5. 
    Var: Irrati. 
    MARCATORI: 26' pt Proia (C), 48' st Bocalon (V). 
    ASSIST: Iori (C), Maleh (V). 
    ESPULSI: 36' pt Mazzocchi (V) per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso e al 25' st Aramu (V) (dalla panchina) per proteste. 
    AMMONITI: 10' pt Petricone (C), 21' pt Ghiringhelli (C) e 20' st Iori (C) per gioco falloso, 22' st Modolo (V) per simulazione, 48' st Bocalon (V) per comportamento non regolamentare. 
     

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