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  • Verona, Juric: 'Con la Juve la partita più bella. Ho parlato con Pessina, sul mercato e gli infortunati...'

    Verona, Juric: 'Con la Juve la partita più bella. Ho parlato con Pessina, sul mercato e gli infortunati...'

    Il tecnico del Verona Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di campionato contro il Cagliari:

    Ha tagliato il traguardo delle cinquanta partite col Verona. Qual è la migliore e quale rigiocherebbe?
    "La più bella è quella con la Juve, in casa. Sul rigiocare, dico che tutte le partite sono state fatte al massimo".

    Qual è il giocatore che meglio interpreta il tuo modo di vivere il calcio?
    "Queste partite sono state fatte in emergenza, ma è uscito il sacrificio e la voglia di fare risultato. Penso che quelli che c'erano lo scorso anno hanno fatto un ulteriore passo in avanti. Non per togliere qualcosa a qualcuno, ma parlo di Zaccagni, Dimarco o Dawidowicz, ad esempio".

    Come fa, lei insieme al suo staff, a fare tutto quello che fa e a renderlo così semplice?
    "È merito dei ragazzi. Tu proponi, loro eseguono: Zaccagni quinto che fa pure gol, Tameze terzo. Sono tutte situazioni che non hanno mai provato. Poi c'è anche l'intelligenza tattica e la voglia di portare a casa il risultato. Penso sia molto merito dei ragazzi".

    Ha notato una crescita anche a Bergamo?
    "A Bergamo ho visto di meno rispetto alle due partite precedenti, a livello di gioco. Ma è comprensibile per l'emergenza. Dopo il gol la squadra mi è piaciuta, ma non abbiamo fatto grandi passi avanti a livello di prestazione, li abbiamo fatti dal punto di vista del sacrificio".

    Siete sempre andati oltre il vostro limite.
    "Secondo me non sempre. Adesso sì, i ragazzi sono splendidi, c'è grande voglia di sacrificarsi e di stare attenti. Ma l'anno scorso non siamo sempre andati oltre il limite, per un lungo periodo la squadra si è espressa per quello che era, nei limiti del normale. In questo campionato stiamo andando oltre, da tutti i punti di vista. Ma l'anno scorso ci sono stati momenti normali".

    L'emergenza si può considerare attenuata? Chi gioca in attacco?
    "Un po' di rientri li abbiamo, anche se non è facile essere subito in forma per chi rientra. Noi come squadra dobbiamo essere bravi a restare così fanatici nel lavoro, e al contempo migliorare i dettagli, il gioco. Non perdendo quelle cose, che sono la base dei risultati".

    Come fa a ottenere questa disponibilità? Qual è il tuo metodo?
    "Parlo con la squadra. Ma penso che questo ambiente sia quello giusto: non è da sottovalutare il fatto che sul campo ci siamo solo io e D'Amico. Pensiamo allo stesso modo, abbiamo la stessa concezione di come debba essere il gruppo. Il nostro terzo portiere ha firmato un triennale. C'è tranquillità, e questi comportamenti giusti facilitano. Per questo stanno anche uscendo i valori. Penso sia merito di tutto l'ambiente, che tira fuori il meglio di ogni persona che lavora".

    Come vede il mercato di gennaio?
    "Come una grande opportunità di migliorare: non dobbiamo vendere nessuno. Poi se arriva una big è diverso, ma non abbiamo grande fretta".

    La quota salvezza può essere più alta?
    "È un campionato difficile è strano, bisogna pedalare e nulla è scontato. Le neopromosse stanno su, e quelle che hanno valori stanno sotto. Questo significa che sarà dura, è difficile pensare che chi sta sotto non risalirà. Bisognerà stare attenti".

    A Cagliari non poteva contare su Lazovic. Ci sono novità su di lui? Quanta amarezza c'è ancora per quella partita?
    "Aspettiamo ancora le visite per essere sicuri che sia disponibile. I tamponi sono negativi, si aspetta che completi l'iter previsto. In ogni partita abbiamo almeno otto indisponibili, e abbiamo sempre fatto risultati. Questo significa che devi sempre essere sul pezzo. Sulla partita di Coppa c'è rammarico, ma sono gli episodi che determinano. La concentrazione là è mancata, e questo mi dispiace, perché era un obiettivo raggiungibile. Di Francesco lavora su concetti che conosce bene, lavorano da una partita in cui meritavano di vincere, soprattutto nel secondo tempo. Da anni si rafforzano di continuo, con l'idea di finire nella parte sinistra della classifica".

    C'è un punto debole negli avversari?
    "Cercare il modo di attaccarli è la base del calcio. Con l'Atalanta la prepari con l'obiettivo di non perdere palla e sai che li puoi sorprendere nei momenti giusti, ad esempio".

    Tra Favilli e Di Carmine ha già scelto?
    "Per Samu mi dispiace, poteva fare tre o quattro gol in queste partite. Lui sa di stare bene, gli manca solo il gol. Giocherà lui, voglio che provi a sbloccarsi facendo quel bel lavoro che ha già fatto".

    Come sta Magnani?
    "Ha recuperato. Abbiamo tantissimo giocatori con i quali abbiamo preso un rischio enorme, gente che negli ultimi anni ha giocato poco, e lo stiamo pagando un po'. Ha fatto una settimana piena ed è dentro, devo ancora decidere chi fare giocare".

    Cosa significa il fatto che abbiate fatto così bene contro le big?
    "Non ci sono paragoni con lo scorso anno. In queste partite sono emersi altri valori, che sono fondamentali nel calcio e nella vita. Non credo che ci sia una correlazione. A Parma col Genoa abbiamo fatto un buon calcio. Noi ci prepariamo sempre al massimo, magari ci è andata anche bene. Ma non siamo ancora ad un livello in cui si può parlare di maturità, siamo agli inizi di un processo".

    Dove è riuscito ad imbrigliare l'Atalanta?
    "Le ultime tre partite che abbiamo fatto erano tutte al limite. In questa ci è andata bene, in quella prima magari meritavamo di più. In partite come quella di Bergamo secondo me è importante non perdere palloni stupidi".

    Come stanno gli altri infortunati?
    "Recuperiamo Magnani, Lovato è riuscito ad allenarsi e deve ritrovare pace e serenità. Il processo di guarigione di Vieira non è andato bene e non lo vedremo per un periodo, poi Gunter, Cetin e Benassi no".

    A Bergamo ha chiacchierato con Pessina...
    "Ha dimostrato quanto è migliorato, anche loro se ne sono resi conto: Gasp ha detto che ha ritrovato un giocatore diverso. Sono contento per lui, e credo sia impossibile faccia passi indietro. Questo è un esempio per noi su come crescere un giocatore. Mi sembra stia diventando un punto fermo dell'Atalanta, poi io lo amo e lo apprezzo come un figlio, perché ha la mia testa".

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