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  • Azzurri per l'Emilia:| Italia, donati 500 mila euro

    Azzurri per l'Emilia:| Italia, donati 500 mila euro

    Raccolti 500 mila euro. Verratti: "Anch'io vittima in Abruzzo, ho dormito in auto".
    Gli azzurri si allenano tra i terremotati: "Mantenuti gli impegni, tocca ad altri".
    Una solidarietà concreta, l’ha definita Buffon. La Nazionale non ha portato soltanto la propria presenza e le chiacchiere nei paesi del Modenese colpiti dal terremoto dello scorso maggio: con la quota del premio per gli Europei devoluta dai giocatori e con l’integrazione della Federcalcio sarà realizzata una palestra multifunzionale a San Possidonio e sarà ripristinato il Centro Ricreativo Posta di Mirandola, per un finanziamento che supera il mezzo milione di euro. Sono i primi due progetti di una serie che la Federcalcio sta valutando e ai quali si aggiungono i 100 mila euro del fondo costituito con la Puma, messo a disposizione della Lega dilettanti per aiutare le società della zona.

    L’annuncio è stato dato a Medolla, l’epicentro della scossa del 29 maggio, dove morirono sei persone, quattro delle quali erano operai seppelliti dal crollo del capannone della Haemodinamic. Gli azzurri hanno mantenuto lì la promessa che fecero prima di partire per gli Europei («Non vi dimenticheremo»), e ieri si sono presentati sul campo della squadra locale per allenarsi alla partita di domani a Modena contro Malta. «Noi abbiamo mantenuto l’impegno, spero che lo facciano tutti», ha detto Prandelli con un messaggio chiarissimo, mentre in tribuna un paio di ragazzi appendevano uno striscione che diceva: «L’Emilia è ancora scossa, diamoci una mossa». «Sono felice e siamo noi a ringraziare questa gente che ha vissuto una tragedia ma riesce a sorridere, con grande dignità ha proseguito il ct -. La solidarietà che ha riscosso dimostra che l’Italia è molto altruista, le basterebbe poco per essere un grande Paese». Attorno c’era un clima di festa. Duemila persone sulle tribune quadruplicate per l’occasione, 400 ragazzini delle scuole impegnati a giocare nei campi allestiti dallo sponsor o a disegnare la loro idea della Nazionale. «Perché non c’è Del Piero?» ha scritto un bambino. E poi i tornei di calciobalilla e di subbuteo. Una grande festa popolare.

    A tre mesi e mezzo dal terremoto Medolla mostra i segni della ripresa, anche se restano evidenti le tracce della distruzione nella zona industriale. Nella tendopoli impiantata dalla Regione Molise rimangono soltanto 95 sfollati dei 400 che furono accolti nei primi giorni, e sono in gran parte famiglie di lavoratori extracomunitari che già avevano problemi di abitazione prima del sisma. Tre tende accoglieranno per un paio di settimane i bambini della scuola elementare, di cui si stanno completando i lavori di ripristino. Poi verranno smantellate e si calcola che per novembre la tendopoli sarà un ricordo, mentre a dicembre sarà terminata a tempo di record la nuova scuola materna con i 2 milioni raccolti dall’onlus “Rock no war”. «In tutta la zona però restano in funzione 18 centri di accoglienza per 2900 persone e ci sono 84 campi sportivi inagibili», ha ammonito il vicesindaco. Insomma l’emergenza si è attenuata ma non è scomparsa. Così come la paura. «Quella mattina eravamo a Parma per l’amichevole contro il Lussemburgo ha ricordato Pirlo - Alle 9 il letto cominciò a muoversi, pensavo fosse uno scherzo di De Rossi, invece dormiva. Mi precipitai giù per le scale dell’albergo». «Il mio consiglio è di essere forti perché piano piano tutto si dimentica ha spiegato l’ex pescarese Marco Verratti, oggi al Paris St Germain -. Sono un terremotato anch’io, quando ci furono le scosse in Abruzzo dormii per due settimane insieme alla mia famiglia dentro una Opel Vectra, a Manoppello, il mio paese. Adesso casa mia è ritornata abitabile ma ci vorrà del tempo per completare i lavori. Il guaio è che in Abruzzo c’è gente cattiva che ha approfittato del terremoto, gente che lo Stato dovrebbe eliminare, e spero che la stessa cosa non si ripeta qui».


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