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  • Torino, verso Udine:| Gli 'esperimenti' di Ventura

    Torino, verso Udine:| Gli 'esperimenti' di Ventura

    • A.S.

    Tra pretattica e strategie, esperimenti e autentiche invenzioni, la settimana dello stratega Giampiero Ventura trascorre, per ora e facendo i debiti scongiuri, senza intoppi particolari (mancano solo i tre nazionali Jean François Gillet , Kamil Glik e Valter Birsa). Certo, Rolando Bianchi non è al meglio, ma tanto sto' Vitor Barreto chi lo insidia, Angelo Ogbonna è ormai quasi pronto ma per almeno ancora una domenica meglio andare sul sicuro con Guillermo Rodriguez, Matteo Darmian scalpita, ma Danilo D'Ambrosio e Salvatore Masiello a San Siro contro l'Inter e all'Olimpico con la Samp, sono andati più che bene, insomma 'casi' che un tempo avrebbero suscitato perplessità e magari polemiche adesso vengono ridotti a fattispecie di puri e semplici dettagli, quasi di second'ordine. Merito di un Torino che naviga autorevolmente nelle acque tumultuose della serie A e di un allenatore che sa sempre come gestire una squadra, magari non di qualità eccelsa, ma di certo compatta, solida, organizzata e irriducibile.

    PARTICOLARI - Tuttavia le insidie sono sempre dietro l'angolo e domenica prossima arriveranno da un avversario, l'Udinese di Francesco Guidolin, che soprattutto al 'Friuli' sa farsi valere ed è in grado di esprimere un calcio di qualità anche grazie al suo bomber, l'intramontabile Totò Di Natale. E allora Ventura e i suoi allievi, dall'altroieri, stanno studiando le mosse da contrapporre ai bianconeri sapendo di poter contare sulla voglia di rivalsa di un Barreto determinato a farsi rimpiangere da chi non ha creduto in lui. Così, anche sotto il profilo tattico, qualcosa potrebbe cambiare. Particolari, vero, ma che possono risultare determinanti nel contesto di una gara che si presenta comunque difficile e... mutevole. Già, perché entrambi i tecnici, probabilmente, varieranno il modulo base a partita in corso e in base alle contingenze. Il Toro che imposta le sue strategie su un 4-2-4 di partenza, già nel recente passato ha mostrato come questo modulo venga interpretato in maniera camaleontica da Giampiero Ventura. D'altronde le necessità di ottenere un risultato positivo impongono spesso e volentieri anche cambi in corsa, a volte determinanti per l'esito finale.

    IPOTESI - Ventura è un allenatore che studia parecchio gli avversari. E spesso, in base a nozioni acquisite tramite dvd, informazioni e sensazioni, imposta la sua squadra. Ed ecco, che tra le tante ipotesi che si possono fare assistendo ai lavori granata, ne spunta che potrebbe essere particolarmente indicativa sulla partita che il Torino intende disputare al Friuli. Giuseppe Vives, centrocampista-jolly, preziosissimo in fase di copertura potrebbe essere la pedina giusta per un restyling del modulo. Nelle ultime tre gare, il Toro ha pressoché variato niente tatticamente, tranne negli ultimi minuti della sfida contro l'Inter a Milano. Ma il modo di attaccare della truppa di Francesco Guidolin presenta difficoltà particolari proprio per le caratteristiche dei giocatori che compongono il centrocampo e il reparto offensivo bianconero. Di qui l'ipotetica esigenza di aumentare la copertura con un giocatore in grado di interdire. Chi gli farebbe posto? Forse Mario Santana, almeno così si potrebbe evincere dalla partitella (mai banale) di fine allenamento di ieri. Fuori l'esterno argentino, dunque? Difficile dirlo visto che nelle ultime partite Santana è stato sempre tra i migliori in campo. Tuttavia con Vives titolare il il modulo base diventerebbe un 4-2-4 'mascherato'. Ma non si possono escludere anche altre ipotesi, come il reinserimento di Migjen Basha a centrocampo, sempre al posto di Santana, e quindi il passaggio al 4-3-3. Soluzione già provata in passato. E, nell'ultimo caso, qualcosa potrebbe cambiare anche sugli esterni difensivi. Fondamentale però sarà bloccare sul nascere le ripartenze veloci dell'Udinese che sanno essere letali. Considerazione che starà alla base di ogni eventuale variazione tattica di Ventura. Tecnico che non rischia quasi mai.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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