Calciomercato.com

  • VIDEO 25 anni fa il primo scudetto del Napoli con Ferlaino e Maradona

    VIDEO 25 anni fa il primo scudetto del Napoli con Ferlaino e Maradona

    Il 10 maggio 1987 è una data storica per il Napoli, che allora vinse il suo primo scudetto. Oggi, a distanza di 25 anni, l'ex presidente Corrado Ferlaino ha dichiarato a Radio CRC: "Spero che il Napoli vinca tanti altri scudetti, belli come quello che vincemmo noi nell’87. Quel Napoli che vinse il campionato fu costruito anno dopo anno, mettendo insieme i pezzi che occorrevano. Non dimentichiamo anche il lavoro che fece anche Pierpaolo Marino. Romano per esempio fu acquistato perché mancava qualcosa a centrocampo e quel calciatore preso da Marino, copriva la zona alle spalle di Maradona. Le squadre si costruiscono man mano, col tempo. In genere, non restavo mai per tutti i 90’ minuti allo stadio ma in quella partita in cui vincemmo il tricolore mi spostai nella zona dei distinti in cui si vedevano i risultati sugli altri campi. A noi interessava la Juventus e l’Inter e quando notai che bastava un pareggio, aspettavo con ansia quel risultato. Dopo il triplice fischio andai negli spogliatoi e, oltre ad aver avuto lo Champagne in testa, ne bevvi anche un bel po’. La nostra battaglia era quella di resistere al gap tra entrata ed uscita. Allora incassavamo 200 miliardi complessivamente, il Napoli di oggi invece incassa 300 miliardi con Sky e Mediaset. Con 300 miliardi avrei preso un Maradona all’anno, se fosse nato. Il presidente del Marsiglia ricordo che mi offri un sacco di soldi per avere Maradona, ma non ci pensai affatto, Diego serviva al Napoli. Ricordo un Inter-Napoli in cui nel primo tempo l’arbitro espulse Burgnich, ma nella ripresa entrò Mazzola nello spogliatoio dell’Inter dicendo al direttore di gara che non lo avrebbe fatto più arbitrare se la partita non fosse andata in un certo modo ed ecco che nella ripresa fu assegnato un calcio di rigore a favore dell’Inter. Ad oggi però queste cose non accadono più perché con le televisioni tutto ciò che accade sul campo si può rivedere. Nessun dirigente del nord si complimentò con me per quello scudetto vinto dal Napoli, neanche il presidente federale. Un calciatore che mi sarebbe piaciuto vedere nel Napoli di allora è Lavezzi perché è uno scugnizzo e avrebbe fatto una bella coppia con Maradona. Non si può però paragonare un calciatore che gioca nel calcio di oggi. Maradona non è mai stato attaccato ai soldi. Poi, è un genio e come tale è sregolato. Ottavio Bianchi gestì bene Maradona anche se al terzo anno consecutivo della sua gestione tecnica, si istaurò una ribellione della squadra nei confronti del tecnico. Ogni calciatore firmò contro Bianchi e mi trovai a difendere l’allenatore. Dovetti poi, cambiare l’allenatore e vincemmo il secondo scudetto. Quando per l’ennesima volta feci l’amore con una donna e mi trovai a pensare ancora agli arbitri immaginai che stessi diventando gay. Il Napoli di oggi? Credo che anche quest’anno  vada in Champions League. Domenica credo che ci sarà una grande festa al San Paolo perché gli azzurri arriveranno terzi. Il 20 maggio? Credo che si debba pensare al match di domenica prima di tutto e poi si penserà alla finale di coppa Italia, contro la Juventus".

    Queste invece le parole del'ex allenatore del Napoli, Ottavio Bianchi: "Peccato che siano passati tanti anni da quel 10 maggio dell’87. Spero che quanto prima gli azzurri vincano un altro tricolore. Ferlaino credo sia stato un ottimo dirigente che si è trovato al posto giusto al momento giusto. Poi, come tutti i geni, si è fatto attrarre dalle lusinghe di altri consiglieri. Avevamo grande rispetto reciproco perché abbiamo vissuto le stesse gioie e gli stessi momenti bui.  Di quel Napoli, Maradona a parte, ricordo con affetto i calciatori che hanno lavorato duro e hanno contribuito ad arrivare a questo risultato quindi quei giocatori che giocavano poco ma che erano sempre presenti. Il lavoro oscuro di questi calciatori lo ricordo perfettamente, così come i massaggiatori e tutto lo staff. Era il gruppo per intero che era fantastico. La domenica successiva ad Ascoli ad un certo punto me ne andai perché anche nella vittoria non ho mai permesso a nessuno di prevaricare ciò che era il mio ruolo. Ebbi la sensazione che qualcuno volesse entrare nel mio raggio di azione per cui reagì in quel modo. Se esiste un altro Bianchi? Spero che nessuno cerchi di somigliare a me, non sarebbe un pregio. La mia esperienza a Napoli ha favorito la mia carriera". 

     

    Altre Notizie