Il mondo del calcio sembra convinto che sia finalmente arrivato il momento di cambiare aria nella FIFA. La rivolta, che montava da diverso tempo, ha trovato tre portabandiera: l'ex interista Luis Figo, il vicepresidente Ali bin-Al Hussein e l'olandese Michael van Praag. Pur di scalzare Blatter il 29 maggio, i tre non escludono un'alleanza. "Se siamo in tre ad affrontare il signor Blatter è un segno della necessità di cambiare aria nella FIFA - spiega Figo -. Per me è positivo avere più idee per rinnovare il calcio e aprire un dibattito sul futuro della FIFA, penso che faccia bene al calcio in generale. Se mi chiedi se sia meglio concentrare le forze su un solo candidato contro il signor Blatter, non so cosa dirti. Non so quale sarà il risultato del congresso il prossimo 29 maggio, non provo nemmeno ad immaginare cosa possa succedere, ma penso che questo dibattito farà comunque bene al calcio, proprio perché ci sono diversi candidati in campo". Il più secco nei confronti di Blatter è sempre stato Van Praag, sceso in campo dopo che la sua richiesta di dimissioni dell'anno scorso è stata rimandata al mittente. Il presidente della federcalcio olandese ha ripetuto che senza trasparenza la FIFA non potrà che fallire: "Come è possibile che 27 milioni di euro dei fondi federali, soldi nostri, sudafricani, tedeschi, siano usati per sponsorizzare un film sulla FIFA che non ha niente a che fare col calcio? Meglio usare quei fondi per sviluppare il calcio nei Paesi che ne hanno bisogno. Se fossi presidente della FIFA tornerei a concentrarmi solo sul calcio, sul migliorare le condizioni in tutto il mondo e aprire nuove strade al calcio. Prima di tutto la trasparenza, far sapere a tutti cosa facciamo coi soldi dei club e delle federazioni". La rivolta sembra montare, e tutto sembrerebbe puntare alla fine dei 17 anni di regno del padre-padrone del calcio.
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