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  • Vigilia di Natale con El Matador e la 'Perla Nera' che fallì alla Juve
Vigilia di Natale con El Matador e la 'Perla Nera' che fallì alla Juve

Vigilia di Natale con El Matador e la 'Perla Nera' che fallì alla Juve

  • Cesare Bardaro
Gli auguri di Buon Compleanno di oggi sono per

MARCELO SALAS,
1974, detto "El Matador", per l'inchino dopo aver segnato , ex attaccante cileno di Lazio (1998-2001) e Juventus (2001-03). Ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe con la Lazio e 2 scudetti con la Juve. Detiene tuttora ilprimato del maggior numero di reti con la maglia del Cile: 37, in 70 presenze. Nel biennio bianconero, anche a causa di un serio infortunio (distorsione al ginocchio destro con lesione del legamento crociato anteriore) realizzò soltanto 4 reti in 32 partite. Riuscì anche nell'impresa, mai riuscita a nessun cileno, di diventare un idolo dei tifosi in Argentina.(«Gli argentini non sono mai stati nostri buoni amici, eppure erano lì a gridare il mio nome»). Dopo l'attività agonistica Salas iniziò a coltivare mirtilli in un appezzamento di terreno acquistato nel 1998. L'azienda agricola in 6 anni arriva a produrre fino a 600 mila chili di mirtilli all'anno esportati in Asia ed Europa «Come tutti i ragazzi sudamericani, vivevo di pane e calcio. Mia madre doveva venirmi a cercare per riportarmi a casa, altrimenti potevo rimanere attaccato al pallone per tutto il giorno. La mia prima squadra è stata quella del quartiere, il Santos. Dopo un po’ di tempo, ebbi la possibilità di entrare nella rosa del Deportivo Temuco. Così, mi trovavo a giocare il mercoledì e la domenica con due squadre diverse”. Nel derby torinese del 2001, quello della rimonta granata da -0-3 a 3-3 sbagliò il rigore del 4-3, dopo la buca scavata da Riccardo Maspero con lo scarpino. Come ha raccontato Moggi, voleva venderlo allo Sporting Lisbona in cambio di un giovane portoghese: «Avevamo raggiunto con lo Sporting Lisbona un accordo sulla base di uno scambio con Marcelo Salas, che poi però ha preferito trasferirsi al River Plate. Non avevamo i soldi per comprarlo e l’affare è saltato. Poi è arrivato il Manchester United con un’offerta altissima». Si trattava di Cristiano Ronaldo: «Salas è un illuminato. L’angelo che l’accompagna per i sentieri della vita lo guida perché l’onere gli sia più lieve. Molti assicurano che, essendo nato la vigilia di Natale, c’è una stella che lo protegge. Il suo orizzonte si perde in un infinito invisibile». Natalio Rabinovich, giornalista sportivo. Spiegava di non aver mai letto Neruda: «Mi scuso per la mia
ignoranza, ma non voglio sembrare quello che non sono».

STEPHEN APPIAH, 1980, ex centrocampista ghanese di Udinese, Parma, Brescia, Juventus, Bologna, Cesena. Non rimase molto contento della sua esperienza juventina "Se fossi andato al Torino mi avrebbero trattato meglio" In Turchia nel 2007, dopo un grave infortunio, rischiò la morte per le complicazioni seguite all'operazione causate dall'errata terapia anticoagulante prescritta dai medici del Fenerbahce che gli causarono una tromboflebite. Alla fine Appiah chiese 21 milioni di risarcimento ai turchi, comprensivi della Coppa d'Africa saltata in patria, e il Fenerbahce replicò con una "fattura danni" da 12 milioni per mancato rispetto del contratto. «Quando sono arrivato in Italia, non conoscevo il cibo, così mangiavo solo biscotti e gelati. Poi ho imparato ad apprezzare la cucina italiana e devo dire che meglio di così non potevo trovarmi”. A Roma gli hanno dedicato una strada (battutaccia).

LUCIANO BRUNI, 1960, ex centrocampista di Fiorentina, Pistoiese, Reggiana, Verona, Lucchese, Siena, Castelfiorentino, Arezzo. In viola venne soprannominato il nuovo De Sisti. Vinse lo storico scudetto a Verona nel 1984-85. Ebbe due gravi infortuni al ginocchio. Poi  si è dedicato alla carriera di allenatore, soprattutto nel settore giovanile. Nel 2010 ha vinto il torneo di Viareggio con la Primavera della Juventus. Attualmente è responsabile della
Primavera del Brescia.

CARLALBERTO LUDI, 1982, ex difensore di Pisa, Reggiana, Brescello, Prato, Pro Vercelli, Montevarchi, Novara. Si è ritirato nel giugno scorso. Il 28 novembre si è diplomato come Direttore Sportivo a Coverciano.

PRINCE -DESIR GOUANO, 1993, difensore francese del Vitoria Guimaraes, in prestito dall'Atalanta. Dopo essere transitato nella Primavera juventina è di proprietà dell'Atalanta (al 100% dal giugno 2014), ma non ci ha mai giocato, essendo sempre stato mandato inprestito.

UGO TOMEAZZI, 1940, ex centrocampista attaccante di Modena, Inter, Torino, Napoli, Mantova (219 presenze tra il 1963 e il 1972) , Monza e Ravenna.Ha vinto la Coppa Italia 1961-62 col Napoli.

ALESSIO CRISTIANI, 1989, centrocampista del Como.

MARCO PECORARO SCANIO,1962, ex centrocampista di Avellino, Rimini, Salernitana, Cagliari, Genoa, Ancona, Lecce. E' il fratello minore dell'ex leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. Laureato in Giurisprudenza, è stato Assessore comunale ad Ancona e provinciale a Salerno. Nel 2006 è stato eletto Senatore, venendo accusato di
“fratellismo”.

EDDY BEMBUANA-KIEVE, 1972, ex attaccante congolese all'Avellino nel 2001-02 - 2001-2002.

SAMUEL CABALLERO, 1974, ex difensore honduregno di Udinese e Salernitana.

AKANDE AJIDE, 1985, attaccante nigeriano del Losone (Svizzera) ex Roma, Venezia, Andria.

SALIM CISSE', 1992, attaccante guineiano dell'Olhanense (Portogallo), ex Arezzo nel 2011-12. Arrivato in Italia minorenne nel 2010 come clandestino, poi ha ottenuto lo status di rifugiato politico, non aveva mai giocato a calcio. Passò direttamente dalla serie D con l'Arezzo all'l’Academica de Coimbra, che avrebbe giocato l’Europa League.

Il 24 dicembre era nato anche

LENNART SKOKLUND, 1929-1975, detto Nacka quartiere di Stoccolma dove era nato, attaccante svedese di Inter, Sampdoria e Palermo. Famoso per le sue serpentine. Ai mondiali svedesi del 1958 si guadagnò l’ammirazione di Pelè, che ancora oggi lo ricorda come uno dei giocatori più forti che abbia affrontato ed uno di quelli a cui si è ispirato nel corso della sua fantastica carriera. In Italia sposò Miss Calabria Nuccia Zirilli. Erano calciatori anche i figli Evert e Giorgio che giocarono insieme nel Lecce. Lui invece tornò in Svezia, dove morì d'infarto, ma si parlò anche di suicidio, dopo aver avuto grossi problemi di alcolismo, manifestati già durante la ca carriera. In nove stagioni all'Inter disputò 246 partite, realizzando 57 reti e vincendo 2 scudetti .​

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