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Violamania:| Cinque errori e un obiettivo

Violamania:| Cinque errori e un obiettivo

La cosa più semplice da fare dopo l'umiliante sconfitta di sabato sera contro la Juventus sarebbe quella di chiedere, in vista della prossima stagione, un azzeramento di tutto: proprietà, dirigenti, staff tecnico e calciatori. Ma non è questo il momento. Oggi che la Fiorentina è sull'orlo di un precipizio, se si vuole il suo bene, occorre rimanere compatti come non mai, e rimandare ad un secondo dopo il fischio finale di Fiorentina-Cagliari ogni analisi, processo e decisione definitiva. Certo, sarebbe d'uopo che la società già oggi, a prescindere dalla categoria in cui l'anno prossimo si troverà a giocare la formazione gigliata, si trovasse a programmare, ma visto che quest'ultimo è un termine sconosciuto dalle parti di via Manfredo Fanti, e gli ultimi due anni di risultati ne sono la dimostrazione, salviamo il salvabile. La cosa più grave è che ancora qualcuno non si è reso conto della gravità del momento, e anche nelle ultime ore ha continuato a perpetrare negli errori.

1) Cosa aspetta Diego Della Valle, proprietario del club, a venire a Firenze e prendere decisioni drastiche sul presente e futuro immediato? Se detiene il 99% delle azioni dei viola, non si sente umiliato e deriso esattamente come quelle trentamila anime che hanno visto prendere cinque reti dalla Juventus sabato notte? E Andrea Della Valle pensa con la solita visita del week-end, e una riunione 'fiume' dopo la sconfitta, di aver risolto il caos che esiste nel mondo Fiorentina?

2) L'unica decisione sensata da prendere dopo il 5-0 era andare subito in ritiro. Non per accontentare i tifosi, ma per tutelare anche l'incolumità dei giocatori e dare una continuità a quelle scuse arrivate solo da Andrea Della Valle. E' concedendo ore libere e continui privilegi che si dimostra autorità da parte del club verso i propri tesserati?

3) La Fiorentina fino a poche ore fa aveva un solo uomo di calcio in società: Pantaleo Corvino. Quest'ultimo, per ragioni valide (si tratta di affetti familiari), è lontano dalla città da oltre un mese e mezzo, e ieri di fatto è stato licenziato. Possibile che in società non si sia pensato e non si pensi di assumere un uomo- perché di fatto la figura di Vincenzo Guerini è svuotata di potere - che si coordini con lo staff tecnico? Vogliamo continuare a preparare le gare facendo osservare gli allenamenti da un commercialista, Sandro Mencucci, e un amministratore delegato, Mario Cognigni?

4) La faccia nel post gara di sabato ce la dovevano mettere anche i calciatori. Non ci interessa se la società ha voluto far esporre solo il patron. Per intere ore i giornalisti sono stati in balia di notizie frammentate, e solo all'una di notte Andrea Della Valle ha preso la parola. Manuel Pasqual, capitano della Fiorentina, doveva imporsi e aprire la bocca per fare quanto fatto dal patron, chiedendo scusa. Dove sono i 'senatori', gli 'uomini veri', quelli che ogni giorno ci mettono la faccia per ritirare lo stipendio a fine mese?

5) Ancora nessun provvedimento, tipo l'esclusione dalla rosa della prima squadra, per Alessio Cerci. Una società che si fa promotrice del cosidetto 'fair play' e poi però fa ricorso per le tre giornate per il cazzotto di Olivera, si qualifica da sola. Vogliamo continuare ad utilizzare gente che umilia il calcio, e che è lontanissima dal rispetto per questa maglia?

Se la Fiorentina si salverà, lo farà solo all'ultimo secondo dell'ultima giornata. In quel momento, a chi ancora oggi - in malafede o non volendo guardare in faccia la realtà - vi continua a dire che questa è la migliore società possibile, potrete dirgli di tutto. Nel frattempo non rendiamoci anche noi complici di questo pessimo momento, e stiamo al fianco della Fiorentina. Ha bisogno di Firenze, perché noi la serie B non ce la meritiamo, come non meritavamo questi due ultimi anni umilianti e vergognosi, per cui si spera che qualcuno, dal 22 maggio in poi, finalmente paghi.

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