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  • Violamania: urgono rinforzi, ma vorranno spendere?

    Violamania: urgono rinforzi, ma vorranno spendere?

    Lo scoraggiamento ha preso il sopravvento. Quando si parla di mercato, specialmente di gennaio, l'equazione porta a "zero investimenti". O meglio, pochi e non sempre buoni. Toppe e rincalzi, non giocatori di primo ordine. Così funziona un po' dappertutto: il problema, però, è che la Fiorentina necessiterebbe di almeno un giocatore di livello, uno che sappia essere protagonista in una squadra invischiata in lampanti difficoltà di gioco e di risultati.

    L'ultima campagna trasferimenti, quella estiva, è stata condotta a suon di prestiti e operazioni low-cost. Sulla carta, niente di male, perché Gerson e soprattutto Pjaca rappresentavano due innesti capaci di poter fare la differenza. Almeno potenzialmente. Quindi, nel caso, ben vengano i Sansone (per esempio) a basso prezzo o con formule a lunga gittata. Il fatto è che i calciatori veri costano, e costano sempre, comunque e costantemente. E considerata la volontà di spendere di una società che vive in autofinanziamento, specialmente se questa si chiama Fiorentina, allora lo scoraggiamento diventa certezza: anche a gennaio ci sarà poco da sorridere.

    Resiste la speranza. Quella che vorrebbe portare a un mercato fatto di tre colpi: due "toppe" e un elemento offensivo di valore, che dia qualità, una nuova linfa e ulteriori possibilità nel mazzo delle scelte in attacco. La gara contro l'Empoli rappresenta uno spartiacque pericoloso. Dopo otto partite senza vittoria e un pareggio che ha placato il patibolo a cui sarebbe stata sottoposta la Fiorentina se fosse uscita sconfitta dal 'Mapei', l'imperativo nel derby può essere solamente uno: tre punti e qualche giorno sereno fino al rendez-vous di Milano.

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