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  • Violamania: a Milano per uscire dalla crisi. E il caso Simeone resta aperto

    Violamania: a Milano per uscire dalla crisi. E il caso Simeone resta aperto

    • Giacomo Brunetti
    Il Milan, l'ultima avversaria della quale la Fiorentina avrebbe avuto bisogno per provare a mettere definitivamente la testa fuori dal pasticcio di problemi nel quale si è invischiata. Uno scontro diretto per l'Europa, contro una squadra che non sta altrettanto meglio dei viola ma che, presa singolarmente, al netto delle assenze tra infortuni e squalifiche, rimane un ostacolo duro, specialmente a San Siro, dove chiunque ha sempre faticato, in special modo la Fiorentina.

    Dopo la zampata nel recupero di Mirallas a Reggio nell'Emilia - che ha evitato di cadere nel vuoto alla truppa di Pioli - lo stesso belga ha tenuto vive le speranze contro l'Empoli, partita poi chiusa dai sigilli di Simeone e Dabo. Quattro punti e, tra questi, una vittoria che mancava da oltre due mesi e mezzo. C'è da sorridere e dare continuità ai risultati, visto che la classifica non ha voltato le spalle alla Fiorentina in questo arco di tempo. Il Milan, quarto, dista solamente cinque punti, mentre la zona Europa League appena due. Fortunatamente, niente è perduto.

    Il caso Simeone rimane aperto ma l'argentino ha capito e si farà perdonare. Basterebbe un gol da tre punti a 'San Siro', una vittoria donerebbe un sereno natale e un'iniezione di fiducia colossale in vista della gara interna contro il Parma. Ragioniamo una partita alla volta, però. I cambiamenti apportati al modulo e agli interpreti nell'ultimo match hanno decisamente portato i loro frutti. Consolidarli - accogliendo al rientro dallo stop per squalifica Veretout e Milenkovic - potrebbe essere la svolta alla stagione. Trovare un nuovo equilibrio, insomma, con uno sguardo anche alla panchina: perché Dabo scalpita e Pjaca, prima o poi, sboccerà. Speriamo.

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