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  • Violamania:| Bicchiere mezzo pieno

    Violamania:| Bicchiere mezzo pieno

    • Luca Cellini

    Per essere stato l'esordio in casa, contro un avversario maggiormente in condizione (visto che ha già giocato gare ufficiali) e con tanti assenti e giocatori a mezzo servizio, l'impatto in campionato della Fiorentina guidata da Sinisa Mihajlovic presenta più aspetti positivi che negativi. Il gol regolare ieri sera l'ha segnato solo la squadra viola, visto che quello partenopeo non aveva varcato la linea. Buona la reazione sul piano dell'impatto emotivo, e recuperare il risultato non è mai semplice. La grinta dimostrata e la voglia di vincere fino al novantesimo si è vista e, come detto, contando che mancavano all'appello Jovetic (assenza che durerà per tutto il campionato), Mutu, Gamberini e Santana, con D'Agostino fuori ruolo, Ljajic che ha giocato spiccioli di gara e i reduci dal Mondiale a corto di preparazione, si può parlare di piccola grande base da cui ripartire.

    Sull'altro fronte vari aspetti sono migliorabili, anche se quello maggiore, l'inconsistenza di una difesa che ha avuto i brividi in almeno tre circostanze, oltre al gol-non gol, pare congenito e - salvo miracoli sul mercato - non rimediabile. Sulla sinistra Pasqual ha mostrato tutti i propri limiti e De Silvestri, cui vanno fatti i complimenti per la convocazione in Nazionale, ha accusato le solite amnesie difensive. La rosa sembra fatta apposta per essere applicato un 4-3-3, e invece alla fine Gilardino anche ieri sera ha sofferto di solitudine, come in tutti i test importanti estivi, e se la cosa si prolungherà si finirà per rendere il bomber di Biella stanco già a metà campionato. C'è poi il nervosismo: se è vero che l'espulsione di Vargas pare esagerata, fa comunque pagare dazio alla Fiorentina già alla prima giornata. Il peruviano ha dato un pretesto al pessimo Gervasoni per farsi cacciare. Se è questa la grinta che ha invocato Diego Della Valle, siamo sulla strada sbagliata.

    E proprio con la società viola vogliamo chiudere perché, se rimangono ancora incomprensibili gli attacchi del 'primo tifoso' ed azionista di maggioranza contro l'ex tecnico viola Prandelli, pronunciate venerdì scorso nel giorno della sua prima visita a Firenze, il club Fiorentina rimane lacunoso nelle 'partite' che si giocano fuori dal campo di calcio. Perché se è vero che sono importanti i novanta minuti della domenica, nel mondo del calcio moderno conta tanto anche la politica, e la Fiorentina continua a snobbare quelle 'segrete' stanze della Lega che permettono una tutela a livello arbitrale necessaria se la società vuole essere di primo livello. Non è possibile che dopo Ovrebo e Rosetti della passata stagione, si riparta lamentandosi di Gervasoni. Quando nell'organigramma societario non hai un direttore generale che sia consigliere di Lega, se la domenica ti danno un gol che non ha varcato la linea ed un'espulsione esagerata, non puoi sempre parlare di poteri forti, perché sei tu società che non ne vuoi far parte.

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