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  • Violamania: che orgoglio i nostri nazionali. Chiesa deve essere titolare!
Violamania: che orgoglio i nostri nazionali. Chiesa deve essere titolare!

Violamania: che orgoglio i nostri nazionali. Chiesa deve essere titolare!

  • Giacomo Brunetti
È stato un inizio positivo, ma due partite non significano niente. Anche perché, alla ripresa, l’esame di Napoli potrebbe far cadere tutto nell’oblio. E, anzi, far più male di quanto lo possa fare sulla carta: perché la Fiorentina non deve sopravvalutarsi, bensì trarre da questa partenza le prime indicazioni per costruirsi.

Le buone prove, certamente, hanno dato alcuni spunti, collettivi e singoli, raccolti anche dai CT delle rispettive Nazionali. Uno su tutti, Lionel Scaloni, che ha investito Simeone, regalandogli parole al miele; l’attaccante lo ha ripagato in campo, segnando all’esordio con la camiseta Albiceleste il terzo gol nella sfida contro il Guatemala. E in tanti altri hanno potuto assaporare l’aria del proprio Paese in questa prima tranche stagionale di impegni: come Nørgaard, rientrato a Firenze e tornato in Danimarca dopo lo sciopero - poi sospeso - dell’assocalciatori.

L’orgoglio, inoltre, è arrivato da Coverciano, dove tre fiorentini ascoltavano gli ordini di Mancini. Una settimana convulsa al Centro Federale per i violazzurri: Biraghi, Benassi e Chiesa partivano con attese che si sono perfettamente capovolte. Un orgoglio vederli tra i trentuno. Altrettanto ammirare il terzino titolare nell’esordio in Nations League: dalla Serie B e le critiche iniziali fino all’Italia. Titolare. Partiva come terza scelta dietro a Criscito ed Emerson: ne ha fatto un solo boccone, superandoli grazie alle doti tecniche che hanno impressionato il CT.

Verrà il tempo di Chiesa, a prescindere dalla posizione di Bernardeschi. Impossibile che gli Azzurri possano permettersi di tenerlo fuori e inserirlo a gara in corso. Deve giocare, è in forma e deve farlo. Così come doveva, almeno con la Polonia, Benassi: capocannoniere della Serie A e in condizione smagliante, perché preferirgli Gagliardini. Il tempo per imporsi non manca. Ora il Portogallo, poi testa alla Viola. Che intanto se li gode. Loro, come ‘Gio’.

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