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  • Violamania:| Con lo spirito dei calcianti

    Violamania:| Con lo spirito dei calcianti

    Spesso chi arriva da fuori ci mette un po' a capire lo spirito dei fiorentini. Eppure sarebbe semplicissimo spiegargli cosa significa abitare in questa città. Ad esempio invitarli sabato e domenica prossimi in piazza Santa Croce, dove andranno in scena le due semifinali del calcio storico. Lì, al centro della città di Dante, c'è tutto il senso dell'essere fiorentini autentici: passione, voglia di soffrire e senso di appartenenza. Tutto ciò coincide naturalmente con l'essere anche tifosi della Fiorentina. Il tifoso d.o.c. lo riconosci subito, non ti puoi sbagliare. Come in piazza Santa Croce urla - anzi 'bercia' come si dice qui -, diventa uno scalmanato per ogni sussulto sulla sabbia, ed esulta o impreca a seconda che vi sia una caccia fatta o subita dai propri colori, così vive le partite di quelle maglie con il giglio sul petto.

    Firenze è il calcio storico. Da fuori un calciante può essere scambiato per un violento. Il fiorentino sa che invece i contatti (specie negli ultimi anni in cui il presidente di questo antico sport, Michele Pierguidi, ha ridato onore e regole certe) sono solo di pura 'difesa del territorio'. Chi alza le mani verso qualcun altro, nella vita di tutti i giorni, ha sempre torto. Picchia infatti chi ha paura. Nel calcio storico invece, come nel judo - altra arte sportiva nobile - è prima la difesa della propria porta, e poi l'attacco, a fare la differenza. In questa Fiorentina poco fiorentina, ci vorrebbe che il prossimo week-end, dall'azionista di maggioranza in giù, passando per il d.s. e il tecnico, senza dimenticare i giocatori, tutti si concedessero un paio d'ore in Piazza Santa Croce, e guardassero negli occhi i calcianti e il pubblico sugli spalti, per capire cosa significa la voglia di lottare in questa città.

    Ci si divide nei quattro colori del quartiere, durante il calcio storico, come tre persone diverse si dividono parlando della Fiorentina, ma ci accomuna il bene per la nostra parte, che diventa unica al 'Franchi': quella viola. Forse il feeling fra la famiglia Della Valle e Firenze non è mai scattato del tutto perché gli imprenditori marchigiani non hanno mai voluto capire fino in fondo la gente di questa città. L'ha capita chi è venuto da fuori, da Hamrin a Prandelli, passando per i tantissimi altri ex viola che qui hanno deciso di rimanere a vivere. Perché la Firenze vera è quella polemica, brontolona, mai ruffiana, forse incontentabile ma sincera. Proprio come il vero spirito dei calcianti. 

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